Angela Merkel correrà per il quarto mandato da cancelliera nel 2017. Più di un’indiscrezione, quasi una certezza, e la logica anticipazione dopo il sondaggio Forsa che lunedì ha confermato Mutti al 59% del gradimento tra i tedeschi.

Manca solo la dichiarazione ufficiale della diretta interessata. Potrebbe arrivare a breve: al convegno di partito a fine mese oppure al congresso convocato ad Essen a dicembre. Intanto il messaggio è stato lanciato, via Cnn, ai falchi fuori e dentro all’Union cristiano-democratica. Per bocca del vicepresidente Cdu Norbert Röttgen: «Frau Merkel è determinata, in modo assoluto, e pronta a fare la sua parte per rafforzare l’ordine internazionale» ha spiegato il numero due del partito in un’intervista alla tv Usa.

E Steffen Seibert, portavoce del governo e di Merkel, ribadisce all’agenzia Dpa: «La cancelliera, come più volte detto, si esprimerà sulla questione al momento opportuno».

Identiche conferme anche dalle stanze di Klingelhöferstraße 8 a Berlino, il palazzo in vetrocemento della sede nazionale Cdu. Nel segno della stabilità e della continuità, l’obiettivo è di sorpassare la stagione di Konrad Adenauer, «padre» della Germania Ovest dopo la guerra, e raggiungere quella di Helmut Kohl, l’uomo della storica riunificazione che ha governato ininterrottamente dal 1982 al 1998. Finché non è comparsa sulla scena la «ragazza dell’est» che ha conquistato il potere nel partito e nel paese.

Lo scenario politico appare senza ostacoli. Il presidente della Csu Horst Seehofer (che invece non si ricandiderà a presidente della Baviera nel 2018) ha smorzato i toni polemici sul fronte della gestione dei migranti. E con la designazione di Frank-Walter Steinmeier (Spd) a presidente della Repubblica federale si registra un doppio risultato per Merkel: la sconfitta delle ambizioni di Wolfgang Schäuble, «falco» ministro delle finanze, e la paralisi interna alla Spd con lo scontro sotto traccia fra il vice cancelliere Sigmar Gabriel e il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz.

Così il segretario Cdu Peter Tauber è già al lavoro nella pianificazione della lunga campagna elettorale che culminerà nel voto del prossimo autunno. Merkel non ha alternative. Tanto più alla luce della Brexit e del voto negli Usa. Con buona pace delle previsioni di Gideon Rachman del Financial Times che un anno fa aveva decretato il tramonto di Merkel a causa della crisi dei migranti.

Piuttosto, l’eventuale quarto mandato di Merkel sarebbe all’insegna dell’inedita presenza della destra di Alternative fur Deutschland. Sottolinea Nina Schick, che dirige la comunicazione di Open Europe a Londra: «Si profila un voto che fa paura: il partito di estrema destra populista è in grado di superare con agilità la soglia di sbarramento per l’ingresso nel Bundestag».