Dopo una trattativa estenuante si chiude la vertenza Meridiana. I sindacati confederali del trasporto e l’Ugl hanno firmato l’accordo che permetterà a Qatar Airways di entrare con il 49% (ma nei fatti di assumere la guida) di quella che era la seconda compagnia aerea della penisola. Non hanno firmato gli altri due sindacati di base Usb e Cobas, che hanno continuato a contestare l’alto numero di “esuberi” – cioè licenziamenti – chiesti dalla compagnia araba come condizione necessaria per la loro prossima entrata. Numeri che alla fine indicano in 396 lavoratori, per la maggior parte assistenti di volo, i sacrificati sull’altare del passaggio di consegne. A questi si aggiungono 250 uscite volontarie, e infine un taglio di circa il 20% degli stipendi, nelle pieghe del nuovo contratto triennale.
Il governo, intervenuto in forze nella fase finale della vertenza, vede il bicchiere mezzo pieno: “Gli esuberi sono sotto le 400 unità, e importante è l’impegno contenuto nell’accordo, in base al quale l’azienda è vincolata per 36 mesi ad attingere nel bacino dei lavoratori in mobilità per eventuali assunzioni”. Così la sottosegretaria Teresa Bellanova, mentre il collega Graziano Delrio tira le somme e indica la strada dei prossimi mesi: “L’accordo quadro firmato oggi è il passo necessario e indispensabile per poter avere una partnership. E ora il partner ha tutti gli elementi per fare la sua parte. Il governo accompagnerà la compagnia fino all’accordo definitivo. Confidiamo di restituire al paese una nuova compagnia efficiente”.
Nel comunicato congiunto redatto dopo la firma, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo segnalano il raggiungimento “di una auspicata e ricercata intesa che consente l’avvio di una concreta fase di sviluppo per il gruppo Alisarda”. Al tempo stesso “rimane l’insoddisfazione per gli esuberi dichiarati dall’azienda, e l’incapacità manifestata per la ricerca di maggiori riduzioni numeriche, motivo per il quale non è stato possibile sottoscrivere una positiva chiusura di confronto ai sensi della procedura 223/91”. Comunque sia, chiudono i sindacati, “grande è la convinzione, ribadita nell’accordo, che nell’arco dei prossimi tre anni si determino positive condizioni di sviluppo per consentire l’assorbimento delle eccedenze”.
Al Mise peraltro l’ultima versione della bozza di accordo è stata firmata solo dopo l’ennesima, lunga trattativa, per evitare che alla fine Qatar Airways abbandonasse il progetto di salvataggio di Meridiana. A riprova, anche il deputato sardo Francesco Sanna, del Pd, chiama subito a un piano industriale di progressivo potenziamento della compagnia: “Dall’incubo della chiusura alla realtà della continuità aziendale con prospettiva di rilancio il salto è stato notevole. Spero che da qui si riparta per dare slancio a un piano industriale che, con investimenti e nuove rotte, consenta il  riassorbimento più veloce possibile dei lavoratori”. Come sempre, vedi caso Alitalia, i primi a essere sacrificati.