Il quinto Movifest del M5s di Torino assomiglia alle feste del Pd quando era al governo. A Settimo Torinese, cittadina operaia un tempo roccaforte comunista, alcuni attivisti ieri sera ascoltavano i vari comizi mentre all’esterno si assiepava la contestazione del movimento Notav, tenuto d’occhio da ingenti forze di polizia.

UN’ESTETICA STRIDENTE perché fino a poco tempo fa tutti i soggetti ieri coinvolti erano fisicamente dalla stessa parte. I militanti contrari alla Torino – Lione per la prima volta hanno protestato pubblicamente contro «gli unici veri Notav»: queste furono le parole di Alberto Perino, capo del movimento, in campagna elettorale.

Circa 150 Notav hanno inscenato la cosiddetta «merenda dei cancelli», ovvero un momento di disturbo che da anni si tiene ogni venerdì sera al varco d’accesso del cantiere di Chiomonte. Nulla di particolarmente aggressivo, ma molto simbolico. Un sodalizio antico quello tra M5s e Notav, nato nel 2005, quando durante una imponente manifestazione torinese dal palco parlarono Beppe Grillo, Dario Fo, Marco Travaglio e, appunto, Alberto Perino. Unione messa in crisi dal governo pentaleghista, che al di là delle roboanti parole del ministro Toninelli non riesce a fermare i lavori nel cantiere del tunnel di base.

I PRIMI SEGNALI che le minacce del ministro verso tutti coloro che si fossero macchiati di «atti ostili» non incutono particolare timore, sono giunti la scorsa settimana, quando Telt – la società italo francese incaricata di progettare e realizzare la maxi opera – ha comunicato di aver dato via libera ad appalti europei per 37 milioni di euro per il «monitoraggio ambientale».

A cui si sono sommate illazioni inerenti una trattativa volta « “migliorare» il progetto attraverso la cancellazione di una stazione ferroviaria a Susa e la ridefinizione della tratta nazionale a ovest di Torino.

UNA SORTA DI «MIGLIORISMO» a 5 stelle che però non prevede il blocco del tunnel di base. Il Movimento ha scritto una lettera aperta al Ministro delle Infrastrutture, la seconda in dieci giorni, chiedendo spiegazioni e invitandolo a spingersi al di là delle tonanti parole. La missiva proveniente dalla val Susa è caduta nel silenzio. Ma il segnale più ostentato si è avuto nel cantiere di Chiomonte, dove sono stati avvistati improvvisi lavori di «allargamento» del cantiere. In un comunicato ufficiale del Movimento Notav valuta così il lavoro del M5s contro il Tav: «I lavori propedeutici continuano, con un’accelerazione in salsa politica ed una lobby che si mostra sempre più disposta a tutto pur di non perdere questa gallina dalle uova d’oro. Certo, un altro attore gioca un ruolo da protagonista col suo silenzio e la sua inattività, il governo in carica con il ministro Toninelli e tutti i suoi colleghi pentastellati».