Non è stato un buon novembre per il cinema italiano, almeno dal punto di vista degli incassi. Nonostante trenta film usciti in sala (tra cui i blockbuster Spectre e Hunger Games, part II), l’ipotizzata quota di 100 milioni di biglietti venduti nell’anno non sarà raggiunta. Quindi le rosee previsioni, con aumento delle presenze in sala rispetto al 2014, dovranno fare i conti con una realtà difficile e complicata, analizzata e raccontata nel convegno «Sale, cinema italiano, mercato», organizzata all’interno delle Giornate Professionali di Cinema, terminate ieri a Sorrento.

Se il refrain di allungare la stagione, facendo uscire film importanti anche a giugno e luglio, è stato declinato un po’ da tutti i relatori della filiera produzione-distribuzione-sale, il presidente dei distributori Anica Andrea Occhipinti ha sottolineato che «il mercato è in una fase di grandi cambiamenti e dobbiamo affrontarla uniti, alzando il livello delle proposte e delle modalità di offerta. E i nuovi CinemaDays in programma dall’11 al 14 aprile saranno il segno della ricerca di un nuovo rapporto con il pubblico, soprattutto in vista della nuova stagione estiva, la quale resta in Italia l’elemento critico del mercato».

Invece Francesca Cima ha messo sul piatto il tema di dover andare a intercettare il pubblico giovane, quello che ha diversi modi di fruizione dei contenuti audiovisivi, e frequenta poco l’esercizio cinematografico, «col digitale è cambiato tutto e dobbiamo avvicinare meglio le nuove generazioni». Un po’ di fiducia ha cercato di trasmettere Luigi Cuciniello, presidente dell’ANEC, associazione nazionale esercenti cinema, immaginando l’anno che verrà, «segnato da un’offerta importante, con uscite di peso del cinema italiano dal nuovo film di Zalone e poi opere di largo impatto come quelle di Tornatore, Verdone e Virzì. Le proposte delle produzioni internazionali sono come sempre variegate e propongono autori consolidati come Tarantino, Scorsese, i fratelli Coen e film da Oscar come Danish Girl. Senza dimenticare titoli attesi dal pubblico come nel caso di Zoolander 2, Batman vs.Superman, Captain America: Civil War, Independence Day:Rigenerazione.

Gran parte di questi film, in trailer o in clip, si sono visti durante le Giornate come Love & Mercy, il biopic su Brian Wilson, il cantante dei Beach Boys, che racconta la sfilza di successi del gruppo e il buco nero del suo esaurimento nervoso e delle inevitabili complicazioni professionali, con la prima regia di Bill Pohlad. O il fenomeno dell’hip hop italiano, illustrato in Zeta, di Cosimo Alemà, una sorta di manifesto generazionale costruito su una vicenda di amicizia, amore e riscatto con la partecipazione di molti big della scena nostrana come J-Ax, Fedez, Emis Killa, Salmo, Clementino, Tormento, Brocco Hunt, Baby K e il protagonista del film, Izi.

O The Hateful Eight, il nuovo western sanguinario e spietato di Quentin Tarantino, con Samuel L.Jackson e Kurt Russell, un gruppo di cattivi ragazzi tra sceriffi e cacciatori di taglie, e la divertente coppia volpe-coniglio antropomorfizzati di Zootropolis, il nuovo Disney, in arrivo a febbraio e il Macbeth di Justin Kurzel, in uscita il prossimo 7 gennaio, presentato anche all’ultimo festival di Cannes, con Michael Fassbender e Marion Cotillard, violento e spettrale, girato tra castelli e brughiera scozzese.