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Meno pillole e più cibo di qualità

La stagione è cambiata e stanno davanti a noi i mesi nei quali aumenta il rischio di patologie respiratorie. L’abbassarsi delle temperature ambientali, la ripresa dell’attività scolastica, l’aumento dell’inquinamento atmosferico […]

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 5 ottobre 2023

La stagione è cambiata e stanno davanti a noi i mesi nei quali aumenta il rischio di patologie respiratorie. L’abbassarsi delle temperature ambientali, la ripresa dell’attività scolastica, l’aumento dell’inquinamento atmosferico e la maggiore permanenza in ambienti chiusi rendono più frequenti raffreddori e mal di gola, sinusiti, bronchiti e polmoniti. La domanda è: posso prevenire invece che curare?

Gli integratori (di vitamine, minerali e nutrienti vari) sembrerebbero una risposta, almeno a sentire chi li produce e li vende. Oppure è più ragionevole e efficace sfruttare le enormi risorse protettive che la natura ha inserito negli alimenti? È noto da tempo che le abitudini alimentari influiscono in modo preciso anche sul buon funzionamento del sistema immunitario. Il consumo prevalente di cereali raffinati, la scarsa consuetudine con i vegetali freschi e di stagione, l’eccesso di proteine soprattutto di origine animale (carne, salumi, latticini) e di zucchero, gli additivi presenti in moltissimi alimenti consumati giornalmente da grandi e piccoli delineano una dieta che non aiuta certo l’efficacia dell’immunità naturale. La scienza afferma con decisione che un corretto apporto nutrizionale è necessario per sostenere nel migliore dei modi il lavoro del sistema immunitario. Uno studio multicentrico (Nutrients 2020, 12(4), 1181) ha indagato il ruolo di diversi nutrienti a supporto della funzione immunitaria.

In particolare è stato confermato il ruolo positivo di alcune vitamine (A, B6, B12, C, D, E, acido folico), di certi oligoelementi (zinco, ferro, selenio, magnesio, rame) e degli acidi grassi omega-3. Gli integratori che dicono di contenere tutto, dalla A alla Z, sono dunque la soluzione? I dati attualmente a nostra disposizione non sono conclusivi e il dubbio è che molte persone che assumono integratori stiano meglio di chi non li assume non grazie alle pillole o alle capsule, ma soprattutto perché mangiano in modo equilibrato alimenti di buona qualità, si muovono con regolarità, dormono a sufficienza, non fumano, non abusano di bevande alcoliche, ecc. (British Medical Journal giugno 2020;369:m2511). Insomma, quando l’assunzione di integratori avviene da parte di persone sostanzialmente sane, dunque a scopo preventivo, i vantaggi osservati possono essere dovuti non tanto all’integratore ma alla migliore qualità della dieta e dello stile di vita. Meno pillole e più cibo di qualità. Che costa pure meno.

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