Il Presidente della Repubblica ha ricordato a Bologna le vittime delle Stragi di Ustica e del 2 agosto, con una visita che dà particolare rilievo al 40esimo anniversario di quei terribili eventi; lo ha ben sottolineato nel suo ringraziamento il Sindaco Merola. Parole importanti: “La sua presenza a Bologna, nel quarantesimo anniversario di due delle stragi più terribili che hanno segnato il Paese, è significativa e importante”.

Da parte mia nell’unirmi al ringraziamento voglio sottolineare la straordinaria importanza della presenza del Capo dello Stato al Museo per la Memoria di Ustica il luogo che, proprio grazie anche all’installazione di Christian Boltanski, dà futuro alla Memoria delle povere vittime e della tragica vicenda.

Il Museo custodisce il relitto del DC9 Itavia, ripescato dalle profondità del Tirreno, “ricostruito” per esigenze di giustizia e poi consegnato a Bologna per la conservazione: è nei fatti una grande metafora di quanto accaduto.

La verità sulla caduta dell’aereo era già evidente nell’immediatezza dell’evento: il volo era seguito con preoccupazione fin quasi dalla partenza, con ripetuti allarmi per la presenza di aerei che “razzolavano” nei pressi, poi il tracciato radar subito a disposizione mostrava una evidente manovra d’attacco.

Ma tutto fu “inabissato” con la menzogna del cedimento strutturale che tolse ogni “mordente” all’iniziativa della magistratura, portò al fallimento dell’Itavia e distolse l’opinione pubblica.

E poi ci vollero anni d’impegno come il Presidente Mattarella, proprio nel suo messaggio per il 27 giugno ha voluto richiamare; “Tuttavia molta strada è stata percorsa dopo che reticenze e opacità erano state frapposte al bisogno di verità, incomprimibile per una democrazia e uno Stato di diritto. La Repubblica e la tenacia e professionalità di uomini dello Stato hanno consentito di diradare nebbie e ciò è stato possibile grazie anche alla determinazione e alla passione civile delle famiglie delle vittime e di quanti le hanno sostenute nelle istituzioni e nelle società”.

Io non posso non ricordare la grande partecipazione della società civile, dell’informazione tutta, l’unanimità di intenti nell’operare della Commissione Stragi del Sen. Gualtieri e poi lo sforzo nelle indagini del giudice Istruttore Priore e della Procura di Roma. Ma il Museo è oggi il luogo dove idealmente e materialmente la memoria incontra la cultura della città.

Va segnalato innanzitutto che il Museo è frequentato da scolaresche che vengono davvero da tutta Italia, e che sono sempre in costante aumento, per iniziative dell’Associazione, che si avvale di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e della collaborazione didattica delle istituzioni Comunali.

E aggiungo le iniziative per la Storia: mi piace ricordare che l’Associazione, insieme all’Istituto Parri ha già realizzato, sono proprio disponibili gli atti in questi giorni, il Convegno “1980 l’anno di Ustica” che ha esaminato la situazione internazionale, mentre per il prossimo novembre è in cantiere un analogo Convegno, questa volta però sulla situazione “interna” in un anno grandemente travagliato e anche significativamente simbolico.

E nel congedarmi dal Presidente della Repubblica, ringraziando il Sindaco di Bologna Merola e il Cardinale Zuppi vicini a me nel ricordo delle povere vittime delle Stragi, potrò far sentire, ancora una volta, il grande bisogno di verità e la necessità che le indagini della Procura della Repubblica di Roma possano avere tutte le collaborazioni internazionali per individuare gli autori materiali dell’abbattimento di un aereo civile, il DC9 Itavia, in tempo di pace. Rinnovando l’impegno dell’Associazione per la Storia, con la richiesta della totale desecretazione e digitalizzazione di tutti gli atti, consapevole che il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica.