La variante Delta è presente in Italia nel 32,6% delle sequenze depositate nella banca internazionale Gisaid. La variante Alfa (ex inglese) è scesa al 37,9%. Entro agosto la Delta dovrebbe diventare prevalente da noi, come in almeno altri 32 paesi su gli oltre 100 in cui è stata trovata. In sei stati rappresenta il 100% dei casi (Cina, Libano, Nigeria, Giordania, Macedonia del Nord e Kuwait) e in altri 7 supera il 95%: Regno Unito (98,7%), India (97,7%), Israele (98,4%), Singapore (97,1%), Russia e Bangladesh (96,4%), Indonesia (96,3%). Fra il 50 e il 60% più contagiosa dell’Alfa, dal 6 al 9 luglio la variante Delta è passata in Italia dal 27 al 30,9% dei casi, mentre nello stesso periodo l’Alfa si era ridotta dal 44 al 42,8%. Nel Lazio è al 57,1%.

I nuovi casi Covid ieri sono stati 1.534 su 192.543 test, tasso di positività all’0,8%. I decessi sono stati 20, per un totale di 127.808 vittime dall’inizio dell’epidemia. Le terapie intensive scendono di una unità e toccano quota 157. Anche i ricoveri ordinari in calo: 1.128, 21 in meno di lunedì; 39.364 le persone in isolamento domiciliare. La regione con più nuovi casi è stata il Veneto (254) seguita da Lombardia (241), Sicilia (174), Lazio (160) e Campania (136).

Ieri pomeriggio si registravano 58.457.573 vaccini somministrati; 24.522.999 (il 45,4% della popolazione over 12) il totale delle persone che hanno concluso il ciclo con la seconda dose. In testa ancora Lombardia (10.379.345 di dosi inoculate), Lazio (5.961.619) e Campania (5.715.298). Spiega l’immunologo Sergio Abrignani (membro del Cts): «La Gran Bretagna ha 35mila infezioni e 20 morti al giorno, da noi a fine agosto dovremmo arrivare al livello di contagi che hanno loro oggi. Siamo circa un mese e mezzo indietro, quindi abbiamo il tempo di vedere se la scelta che loro hanno fatto di riaprire dal 19 luglio è stata giusta o no».

Il tema diventa come affrontare l’estate. I presidenti di regione chiedono di cambiare i parametri con cui si attribuiscono i colori: visto che la Delta è molto contagiosa ma poco letale, la proposta è tenere conto non dell’incidenza dei casi su 100mila abitanti ma dell’occupazione dei posti letto. Con gli ospedali liberi si dovrebbe rimanere in zona bianca. «Abbiamo una grande mole di asintomatici, i parametri ne devono tenere conto, quello che conta ora è l’ospedalizzazione» ha sintetizzato ieri il veneto Luca Zaia. Del resto nessun governatore vuole saperne di tornare in zona gialla. E il leader della Lega Salvini è pronto a capeggiare il fronte: «Qualcuno dice che già da agosto bisogna tornare alle chiusure, non possiamo far morire di terrore e di chiusure il popolo italiano».

Poi, da FdI, c’è Giorgia Meloni che se la prende con il premier francese Macron per aver imposto dal primo agosto il pass sanitario per accedere a luoghi di cultura, ristoranti e bar, centri commerciali, trasporti su lunghe distanze: «L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante. Una follia anticostituzionale». Sulla stessa linea Salvini: «Il green pass al bar? non scherziamo». Da Forza Italia la replica di Licia Ronzulli: «Bisogna estendere l’uso del certificato verde anche per accedere a luoghi in cui gli assembramenti sono inevitabili come ristorarti, bar, cinema, teatri, mezzi di trasporto, stadi». E il Pd con Pina Picierno: «Si tratta di una misura di civiltà, le parole di Meloni sono deliranti». Ma i parlamentari 5S: «Ipotesi prematura»