Precarie, migranti e operai, collettivi e sindacati da molti paesi d’Europa parteciperanno dal 21 al 23 ottobre al meeting organizzato dalla Transnational Social Strike Platform a Parigi. Saranno presenti molti dei protagonisti dello sciopero sociale contro la loi travail e il suo «mondo» che ha investito la Francia nei mesi scorsi: da Sud Solidaire alle commissioni di NuitDebout al coordinamento degli intermittenti e precari dello spettacolo. Una composizione variegata è attesa anche dal resto d’Europa: dalla Polonia al Portogallo, dalla Gran Bretagna alla Slovenia, dalla Svezia alla Bulgaria. Continua la sfida lanciata a Poznan lo scorso anno al primo Tss meeting: fare dell’Europa il terreno dell’iniziativa politica a partire dal riconoscimento che la realtà in cui viviamo è segnata da dinamiche europee, lasciando da parte l’esercizio di dichiararsi pro o contro l’Europa. E farlo assumendo l’Est europeo come parte integrante e centrale dell’iniziativa politica.

La serata di apertura del venerdì sarà dedicata alla cornice generale del meeting: come andare «dalla Francia all’Europa» per costruire lo sciopero sociale transnazionale. L’approvazione della loi travail, la crescente tensione sociale e politica che attraversa la Francia e l’Europa, il carattere europeo delle riforme neoliberali ci pongono ora il problema di come trasformare il movimento francese in una possibilità transnazionale. Un incontro tra lavoratori di Amazon da Germania, Francia e Polonia si terrà a ridosso del meeting e porterà i suoi risultati nel workshop sulla logistica che avrà luogo il sabato mattina, insieme quelli sui nodi che la piattaforma riconosce come centrali: il lavoro migrante e di cura, le strategie europee di precarizzazione e lo sciopero sociale come pratica unitaria per i movimenti. L’assemblea generale del pomeriggio sarà poi dedicata ad affinare i punti comuni di programma.