«Il neonato rimane per la prima settimana di vita con la madre, isolato dall’esterno. Il settimo giorno ha luogo la cerimonia subù: la donna che ha aiutato il parto pone il neonato su un setaccio, menziona il suo nome, lo fa sobbalzare, batte su un mortaio per allontanare spiriti maligni e getta sale sui presenti contro il malocchio». Così scrive l’eminente arabista Giovanni Canova nel libro fotografico Egitto Vita di villaggio (1978-1982) di cui avevamo già segnalato il volume sullo Yemen. In queste pagine egiziane, protagoniste le persone incontrare durante la ricerca sul terreno. L’obiettivo dello studioso, già docente a Ca’ Foscari e all’Orientale di Napoli, è documentare il patrimonio narrativo con particolare attenzione ai poeti-cantori e ai musicisti.

Un lavoro impegnativo, in cui la mediazione con il femminile è stata facilitata da Daniela Perco, ricercatrice di tradizioni popolari. I volumi di Canova sono racchiusi in un cofanetto insieme ai libri sulla Siria (1971- 1979) e sull’Oman (1986-2001) dell’arabista Eros Baldissera e sono stati pubblicati dal Centro internazionale della grafica di Venezia (atelier.aperto@gmail.com). Per chi non conosce questi paesi, si tratta di una piacevole scoperta di un mondo che non esiste più: lo Yemen e la Siria sono stati violentati dalle guerre, l’Egitto e l’Oman hanno vissuto un processo di modernizzazione che li hanno resi irriconoscibili. Per i viaggiatori e per gli addetti ai lavori, le fotografie di Canova e Baldissera non possono che suscitare emozioni e rammarico, come di un amore perduto.

Un altro volume in cui ricorrono Egitto, Yemen, Siria e Oman si intitola Giro del Mondo in 80 Paesi ed è opera di Pietro Tarallo per la casa editrice Polaris (pp. 510, euro 30). L’autore si definisce travel writer ed è il presidente della Neos, l’associazione di giornalisti e fotografi di viaggio (https://neosnet.it/). Dopo il primo viaggio in Afghanistan nel 1971, lascia l’insegnamento nelle scuole superiori e passa il suo tempo in giro per il mondo. In Yemen approda per la prima volta nel 1974: «Il Paese sembrava risvegliarsi dal profondo Medioevo in cui era stato avvolto per secoli. I turisti erano merce rara. I tour operator non avevano ancora scoperto l’Arabia Felix, dove mandare spesso con poca accortezza gli amanti dell’avventura e dell’esotico. San’a, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, aveva ancora la sua spettacolare cinta muraria intatta e non era stata invasa dai sacchetti di plastica».

Come lo Yemen, sconvolto dalla guerra scatenata dalla coalizione guidata dai sauditi di cui il 26 marzo ricorrono i sei anni (130mila i morti), anche la Siria non è più una meta per viaggiatori. Ad affrontare le vicende del sedicente Stato islamico è Sara Montinaro, specializzata in violazione dei diritti umani, immigrazione e diritto internazionale umanitario. Già procuratrice a Parigi presso il Tribunale Permanente dei Popoli sulla Turchia e il popolo curdo, nel saggio Daes. Viaggio nella banalità del male pubblicato da Meltemi (pp. 160, euro 14) l’autrice esamina la genealogia e l’organizzazione parastatale, per poi affrontare le tematiche di genere e la questione dei migranti su cui ha lavorato sul campo.

A proposito di migranti si segnala Il viaggio di Zaher. Percorso interculturale di cittadinanza e solidarietà di cui è protagonista un minore di origine hazara, morto pochi chilometri prima di arrivare al luogo dove avrebbe potuto essere accolto. A lui è dedicato un monumento, in un bosco a Mestre. Le autrici di questo volume rivolto ai ragazzi sono Giuseppina Fioretti, Francesca Griso e Gianna Viale e le illustrazioni di Letizia Camiletti per le edizioni La meridiana (pp. 120, euro16,50). Si tratta di un valido strumento per emozionare i più giovani, dando avvio a percorsi didattici per focalizzare l’attenzione sulla questione dei minori non accompagnati.

Infine, per continuare questo nostro percorso di viaggio attraverso i libri, l’insigne arabista Isabella Camera d’Afflitto e la collega Maria Avino hanno appena pubblicato Voci di scrittori arabi di oggi e di domani (Bompiani, pp. 344, euro 15). Tra i numerosi racconti, suddivisi per tematiche, lo yemenita Lufti al-Sarari scrive «Si prega di non bombardare» in cui «ci fa immergere nello spietato clima di guerra che da anni insanguina lo Yemen, attraverso la storia quasi surreale di un povero contadino che cerca con ogni mezzo a sua disposizione di allontanare da sé e dalla sua famiglia il pericolo di un bombardamento imminente, che letteralmente grava sulle loro teste». Una guerra che continua, di cui l’Occidente è complice.