Patrizio Mecacci, coordinatore del comitato Cuperlo, ieri è stato sentito a lungo alla procura di Salerno a proposito delle sue dichiarazioni sul congresso del Pd locale, finito con oltre il 97 per cento degli iscritti a favore di Renzi. «Una situazioni fuori da ogni controllo democratico», aveva detto.

L’hanno sentita solo sui fatti denunciati?

Sì, notizie che a mia volta ho ricevuto dai nostri rappresentanti sul territorio nei giorni del congresso. Alcune cose non ci tornano: l’inizio delle operazioni di voto in assenza dei nostri rappresentanti, cosa avvenuta a Salerno città. Verbali che portano centinaia di voti in più a un candidato. Non torna che in provincia di Salerno ci siano più iscritti dei voti del Pd alle politiche. La senatrice Angelica Saggese non ha partecipato alla convenzione per, leggo da una sua lettera, «la totale assenza di agibilità democratica, stante l’anomalo tesseramento, il triplicarsi delle tessere rispetto allo scorso anno». Una serie infinita di segnalazioni di irregolarità.

Molte tessere che circolano a Salerno sarebbero firmate da Bersani, il segretario precedente. Come se lo spiega?

Non me lo spiego.

Così alla fine il congresso di Salerno è finito al vaglio della procura, non solo dei garanti.

Ho auspicato che il partito cancelli la convenzione di Salerno. Su questo abbiamo fatto ricorso come comitato Cuperlo. Poi la magistratura faccia il suo. Se ci chiamano a testimoniare, ci siamo e diamo i nostri elementi.

Il Pd di Salerno è incarnato dal sindaco e viceministro De Luca, ex bersaniano. È lui che ha lavorato così alacremente al congresso?

De Luca ha sostenuto Renzi. So solo questo.

In questi giorni vi siete scontrati – lei e D’Alema da una parte, Renzi dall’altra – fra chi ha più «vecchia guardia» fra i sostenitori.

Si è descritto un confronto dove da una parte c’è il vecchio, l’apparato, il partito e la burocrazia, dall’altra i rottamatori, gli innovatori e i discontinuisti. Non è così. E si vede bene nei numeri: un pezzo corposo di apparato ha consentito a Renzi di vincere nei circoli. Poi, certo, con lui ci sono anche tanti semplici iscritti. Ma i colpi di voti assoluti in alcune realtà – penso alla provincia di Roma dove votano duemila iscritti in più del Piemonte, a quella di Salerno dove votano quasi 4mila iscritti in più del Piemonte – sono botte che valgono 4 punti percentuali.

E lei non crede che sia l’effetto di un grande entusiasmo per il Pd.

I fatti parlano meglio di me.

«Botte da 4 punti» vuol dire che queste vicende inficiano il risultato dei circoli?

Le competizioni si fanno con le regole date. Quelle che ci siamo dati a questo congresso sono sbagliate. Per il futuro spero ci sia una riforma radicale del partito. Quella proposta da Cuperlo la conosco, e mi fido. Le altre non le ho capite, se non l’annuncio di abolire gli iscritti che ha fatto il sindaco di Bari Emiliano. Si debbono costruire regole con cui ridare fondamenta salde al partito. Con partiti ostaggio di solisti e rese dei conti locali, indeboliamo la democrazia.

Insisto: se queste vicende valgono 4 punti percentuali, inficiano il risultato dei circoli?

Se lo inficiano? Lo determinano.

Vuol dire che il risultato finale è falsato?

Non dico questo. Spero che presto si conoscano i risultati definitivi, visto che è stata fatta una conferenza stampa per dare i risultati parziali. È un congresso legittimo, ma questo non ci vieta di fare alcune valutazioni politiche.
Crede che Renzi sia consapevole delle mosse dei suoi sostenitori?

Penso di sì.

Potrebbe escludere comportamenti simili da parte di sostenitori di Cuperlo?

Quand’anche fosse, sono comportamenti sbagliati. Sento girare un argomento: ma perché tanto chiasso, è sempre successo. No: se è mai successo, bisogna che non succeda più. C’è un giorno nel quale dobbiamo smetterla, per rispetto di chi vota, ci crede e fa politica. O pensiamo che stiano sullo stesso si fanno il mazzo per portare la politica dove non c’è, e quelli che invece investono pacchi di soldi per comprare tessere e condizionare i congressi?

Il congresso Pd finisce in procura. È un colpo d’immagine pesante. Non crede che questo allontanerà cittadini dalle primarie?

Spero di no. E penso che si debba lavorare davvero perché l’8 dicembre sia una bella giornata di democrazia.