Visioni

Maximilian canta in un’altra dimensione

Maximilian canta in un’altra dimensioneMax Gazzè

Incontri Max Gazzè torna «solista» dopo il tour con Fabi e Silvestri. Un nuovo album e una serie di concerti a partire dal 30 gennaio

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 4 novembre 2015

«L’idea era di mettere a punto un progetto di musica sperimentale, con sintetizzatori, moog molto anni ’70. Poi ho preferito concentrarmi su un disco di canzoni pop. Ma è rimasto Maxilian del titolo, un uomo né del passato né del futuro, un essere di un’altra dimensione». Iperattivo – la conversazione che segue è avvenuta telefonicamente durante una seduta di jogging – Max Gazzè a poco meno di tre mesi dalla chiusura del tour insieme a Nicolò Fabi e Daniele Silvestri, è pronto per rimettersi in tour mentre dallo scorso 30 ottobre è arrivato nei negozi digitali e fisici il suo nuovo lavoro, Maximilian appunto. Dieci pezzi, intriganti leggeri ma non sciocchi, incentrati sull’uomo e sulla vita e che parlano di attualità (In breve), e del frenetico life style quotidiano (La vita com’è).

Trova spazio anche una piccola poesia di un padre rivolta un figlio: Mille volta ancora: «L’ho scritta pensando a tutti quei conflitti che nascono tra padre e figlio. Racconti di quel bambino che dormiva nel tuo letto, a cui cambiavi il pannolino. Ora ha 18 anni certo e il pannolino devi ancora cambiarglielo ma in maniera diversa… Come con la pesca d’altura, lasci andare e poi lo riporti a te, e di nuovo ancora. Ma questo vale per qualsiasi rapporto, l’amore è un rapporto così universale aldilà della collocazione. Ma tutto ciò che è incondizionato deve essere comunque coltivato all’interno di un ambiente in cui la cultura e le cose cambiano sempre…».

Maximilian, l’album, è stato preceduto di un mese da un singolo La vita com’è che in fretta, e come è capitato spesso nella carriera del cantautore di sangue per metà siciliano e per metà francese, si è fatto strada nelle playlist radiofoniche. «Come si riesce a scrivere un brano che colpisca l’attenzione? Ci sono degli ingredienti che io chiamo ’muschiati’; hai presente quando metti i i piedi sul muschio e inciampi? È perché ha una consistenza , perché il muschio sta sopra la pietra, è solido, c’è un senso. Non avrei mai fatto uscire un pezzo del genere se non fossi stato certo, c’è la melodia accattivante, c’è qualche riferimento allo ska inglese a band come Selecter, Madness e poi ho inserito gli strumenti elettronici che danno l’effetto macchinetta e rendono tutto interessante».

Artista non solo dietro a un microfono, ma anche davanti a una macchina da presa. È stato l’attor muto nel delizioso Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo e Ponzio Pilato in un allestimento italiano di Jesus Christ Superstar: «Ma voglio continuare su quella strada. Anzi ho già iniziato un altro film, Scoppiati di Simona Izzo, una commedia dove questa volta parlo. Aspettiamo la prossima primavera per finirlo».

L’anno prossimo saranno vent’anni giusti giusti di carriera: «Non faccio bilanci né rinnego una canzone o un progetto magari non riuscito completamente. Le montagne esistono perché ci sono delle vallate, ben vengano le vallate affinché la montagna sia ancora più alta. Se fossi stato sempre sulla cresta dell’onda sarebbe stato un grave problema per la mia psiche». Il tour partirà il 30 gennaio da Pescara, poi a febbraio due date a Bologna (5 e 6, Estragon Club), Milano (9 e 10, Alcatraz), Roma (19 e 20, Atlantico Live) e Firenze (25 e 26, Obihall)

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