Ieri mattina polizia e carabinieri hanno dato il via a una massiccia operazione di identificazione dei migranti della tendopoli gestita dall’associazione Baobab Experience a Piazzale Maslax nell’area adiacente alla stazione Tiburtina. «Cinque operatori e 80 uomini in divisa – raccontano gli attivisti – la proporzione rende evidente come questa città intenda affrontare la questione dell’immigrazione e della povertà». L’operazione definita «necessaria» in una nota della Questura di Roma per «monitorare lo stato del luogo e verificarne le criticità», ha portato all’identificazione di 88 persone, mentre 35, trovate senza documenti o con provvedimenti a carico, sono state portate all’Ufficio Immigrazione. Sollievo da parte dei residenti della zona. «Nelle ultime settimane guardavamo con preoccupazione l’aumentare dei personaggi ospitati da Baobab e abbiamo assistito a una rissa tra etnie pochi giorni fa», sostiene il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina. In poche ore la situazione a Piazzale Maslax è tornata alla normalità. Evitato lo sgombero, i centoventi migranti sono tornati nelle tende. E i mezzi dell’Ama hanno pulito l’area. «Resta comunque il problema più grande: non ci sono soluzioni di accoglienza per queste persone» spiega Andrea Costa di Baobab: «Il Comune ha chiuso via del Frantoio (ex centro gestito dalla Croce rossa, ndr) e anche i posti dell’emergenza freddo».