«Verso il 1919», scrive Paul Eluard, «nel momento in cui l’immaginazione si sforzava di dominare, di controllare i tristi mostri che la guerra aveva rinvigorito, Max Ernst decise di seppellire la vecchia Ragione, causa di tanti disordini, di tanti disastri, non sotto le sue macerie – con cui essa si fa dei monumenti – ma sotto la libera rappresentazione di un universo liberato». Due anni prima, a Zurigo, era nato Dada, e Max Ernst era lì, a nutrire il suo grande occhio, a sviluppare, sotto l’ala di De Chirico, all’ombra di Breton, le dottrine surrealiste, i principi della spontaneità. Che,...
Alias Domenica
Max Ernst oltre la ragione
Mostre . Alla Fondazione Beyeler di Basilea, fino all'8 settembre, una antologica del pittore tedesco