Marsilio e Bompiani possono uscire dall’operazione «Mondazzoli», la fusione in corso tra i giganti dell’editoria italiana Mondadori e Rcs Libri. L’indiscrezione provenienti da ambienti dell’Antitrust è stata confermata ieri dall’amministratore delegato del gruppo di Segrate, Ernesto Mauri: «C’è questa ipotesi per diminuire la quota di mercato – ha detto Mauri – L’ipotesi è di cedere i due marchi Bompiani e Marsilio che valgono il 3% del mercato. Mondadori non avrà problemi a cederli».

Oggi è prevista l’audizione finale all’Antistrust. In seguito si esprimerà il collegio dell’Autorità garante della concorrenza. Il giudizio finale sulla fusione è atteso verso fine marzo. Mauri non si è sbilanciato sulla possibilità dell’acquisizione di Bompiani, un marchio con un catalogo di tutto rispetto, da parte della «Nave di Teseo», la nuova casa editrice fondata dall’ex editor della storica casa editrice Elisabetta Sgarbi. «Mi auguro – ha detto Mauri – che tutti gli autori della Nave di Teseo tornino alla Bompiani, che è la loro sede originale». Indiscrezioni sostengono che l’acquisto potrebbe interessare al gruppo editoriale Mauri Spagnol, guidato da Stefano Mauri.

Elisabetta Sgarbi, attualmente direttrice editoriale della «Nave di Teseo» ha comunicato il suo interesse ad acquistare Bompiani, se l’Antitrust deciderà di impore la vendita a Mondadori: «Se la Mondadori accettasse l’offerta, certamente sarei felice e anzi avrei raggiunto lo scopo editoriale della mia vita: ricongiungere La nave di Teseo alla Bompiani e, quindi, ridare unità al catalogo di Eco e degli altri autori della Nave» ha detto.

Sgarbi, insieme a Mario Andreose e Edoardo Lio, hanno preso la decisione di lasciare la direzione editoriale della Bompiani a fine novembre in polemica con l’acquisizione di RCS Libri da parte della Mondadori. Furono seguiti dai più importanti autori Bompiani, tra i quali c’era Umberto Eco che ha finanziato la nuova casa editrice versando 2 milioni di euro.

Per l’ad di Mondadori Mauri la sua azienda «non avrà problemi a cedere questi due marchi, c’è infatti già un forte interesse per il marchio Bompiani». «È un marchio talmente bello e tutti mi hanno chiamato perché lo vogliono Per Marsilio, invece, De Michelis è interessato», ha aggiunto. Quanto alle voci di una cessione in blocco del nuovo colosso editoriale da parte della Finivest di Berlusconi, Mauri ha detto: «Non ne ho mai sentito parlare e non ho mai sentito l’azionista parlare di questo».

Ieri in borsa il titolo Mondadori ha avuto un andamento mosso. A Piazza Affari è oscillato tra un minimo di 0,903 euro e un massimo di 0,924 euro. Il valore di Segrate è stato trattato intorno a 0,907 euro, in flessione dell’1,14%. Nel 2008 Mondadori aveva una quota del mercato editoriali pari al 31%. Con la crisi è scesa al 25%. L’acquisizione di Rcs Libri avrebbe dovuto riportarla a una posizione dominante pari al 35% del mercato. Secondo le stime di Mauri, l’obbligo a cedere Bompiani e Marsilio toglierebbe a «Mondazzoli» tre punti percentuali. Nell’ottica del fatturato, e non della quota di mercato, il colosso venderebbe un terzo rispetto alla Francia e un quarto rispetto alla Germania. Con l’eventuale cessione di Bompiani e Marsilio, il fatturato di Rcs Libri diminuirebbe del 10%.