Matteo Salvini ci riprova a sbarcare a Napoli. Ieri pomeriggio ha radunato i simpatizzanti in un hotel in zona Stazione centrale per presentare il suo movimento politico in vista delle regionali campane di primavera. Lui però all’ultimo minuto ha preferito non venire. Forse si presenterà al prossimo giro, a febbraio. Un primo approccio con la città era stato già tentato a maggio: il segretario, noto da queste parti per il video in cui intona il coro da stadio «Mamma che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani», aveva provato ad allestire un gazebo a piazza Carlo III, la piazza per intenderci in cui CasaPound e Forza nuova convocano i sit in. Una folla tutt’altro che amichevole lo aveva atteso, una signora brandiva il cartello «Salvini con l’acqua del Po, gentilmente, si faccia il bidè». Alla fine dovette andare via respinto a furor di popolo. Ieri la location era al chiuso e per lui c’erano i dirigenti nazionali e quelli reclutati in Campania.

Da Roma è arrivato un gruppetto capitanato da Raffaele Volpi, vicecapogruppo della Lega Nord al Senato. Assente anche Angelo Attaguile: figlio di un ex ministro andreottiano di ferro, è passato nel 2013 dall’Mpa di Raffaele Lombardo al credo leghista in tempo per contribuire al raggiungimento dei 20 deputati necessari per la formazione del gruppo in parlamento. A Volpi il compito di convincere un centinaio di convenuti ad aderire a “Noi con Salvini»: «Il programma non lo abbiamo ancora, raccoglieremo proposte dal territorio. Del resto non ce l’hanno neppure gli altri, a destra come a sinistra, eppure governano o hanno governato. Può darsi che alle regionali andremo da soli». Ma a Napoli li vogliono? «Per i cori e le frasi del passato ci siamo scusati – conclude -. Siamo nuovi e differenti dalla Lega, siamo nati alle europee e credo che possiamo trovare punti di contatto da nord a sud come la lotta all’immigrazione e la difesa del made in Italy». Fuori il presidio di protesta urlava «Odio la Lega».

Accanto a Volpi c’erano i tre gli esponenti che disegneranno il profilo campano di “Noi con Salvini”. Il più noto in città è Gianluca Cantalamessa, volto della destra napoletana: il padre (ex consigliere regionale e parlamentare europeo, presente in sala) è stato uno dei militanti storici dell’Msi e poi di An. Gianluca si era candidato al consiglio comunale di Napoli nel 2011 ma non aveva raggiunto i voti necessari. Era però entrato nel coordinamento locale del Pdl ma dopo una settimana ne è uscito in forte polemica con la segreteria, saldamente controllata dai fratelli Martusciello e Luigi Cesaro. «Non ci sono capi, ho contattato Salvini prendendo i numeri da internet. Sarà un partito orizzontale – spiega Cantalamessa -, troveremo gli aderenti in modo spontaneo on line, come il M5S». Non vogliono etichette di destra ma a organizzare le danze per ora sembra proprio quell’area politica. Il bacino è quello dei delusi da Fi e l’ex area di An, tutti molto attenti a non imbarcare chi ha precedenti imbarazzanti.

Una certa notorietà ce l’ha anche Vincenzo Pepe, presidente della fondazione Gianbattista Vico e di Fare Ambiente, un’associazione ambientalista “eccentrica”, a favore del nucleare e della caccia, contraria ai referendum sull’acqua pubblica. Nel Cilento, dove è diffusa, si batte contro le aree protette e i parchi nazionali («imbalsamano il paesaggio» la motivazione). Anche il terzo, Valentino Grant, è un uomo dalle opinioni politiche di destra, il suo bacino di consensi dovrebbe essere nel casertano: è infatti il presidente della Bcc – Banca di credito cooperativo San Vincenzo de’ Paoli di Casagiove, oltre 1.700 soci disseminati in Terra di Lavoro.