«Il processo di approvazione del Recovery fund deve proseguire con la più grande rapidità per rendere le risorse disponibili già all’inizio del 2021, e con la medesima sollecitudine deve intervenire la preparazione dei piani nazionali di rilancio che saranno sottoposti all’attenzione degli organi comunitari». Al Forum Ambrosetti, accolto dagli applausi degli imprenditori, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene con un videomessaggio chiedendo uno sprint sul fondo per la ripresa messo in campo dall’Europa.
Per Mattarella lo strumento del recovery fund lanciato dalla Ue «ha un’ambizione all’altezza dello storico valore dell’integrazione del continente». Davanti a questa «possibilità unica e forse irripetibile di interventi per assicurare prosperità» e per «compiere riforme strutturali in grado non soltanto di garantire l’uscita dalla crisi, ma soprattutto di assicurare prosperità e benessere per le nuove generazioni, con un nuovo modello di crescita più sostenibile», il capo dello Stato invita a fare presto, a porre in essere nei tempi più brevi tutte quelle scelte necessarie per impegnare al meglio le risorse.
E per questo lancia un monito: «non compromettiamo con scelte errate la speranza per chi verrà dopo di noi di godere di condizioni per lo meno pari di quelle di cui noi abbiamo usufruito. In caso di inattività – è il suo ragionamento – le nuove generazioni ci domanderanno perché una generazione» che ha goduto di prosperità «non ha realizzato infrastrutture necessarie per la crescita e riforme necessarie accrescendo solo la massa del debito».
Un ragionamento ripreso dal Commissario europeo Paolo Gentiloni: «Se si pensa che una riduzione generalizzata delle tasse possa essere l’obiettivo di questo piano di ripresa si commette un grave errore«, sostiene. »Poi, se alcune riforme comportano anche delle riduzioni fiscali questo è altro discorso», aggiunge sottolineando che «sul recovery fund molto dipende dalle prossime mosse dei Paesi, e tra le prime ci sono i piani nazionali che non devono sprecare questa straordinaria occasione».
Nelle stesse ore da Roma il Pd illustrava i sette cantieri strategici nei quali si dovrebbe concentrare nei prossimi mesi la rinascita italiana. Il segretario Nicola Zingaretti ne ha parlato aprendo l’incontro «Dalla parte delle persone» nel quale si parlerà di Recovery Fund, di elezioni regionali e in generale delle idee e delle proposte per rilanciare l’Italia.
I sette cantieri, secondo Zingaretti, sono: il paese che produce, puntando sul nostro tessuto industriale; un paese che sta per aumentare gli investimenti in istruzione portandoli in percentuale al 5% del Pil, in linea con la media Ocse; un paese che si unisce, guardando alla sfida delle infrastrutture; valorizzazione del territorio; un paese per i giovani per creare maggiori opportunità per le nuove generazioni; un Paese che si prende cura guardando alla sanità e al welfare del territorio; infine un paese che amministra guardando alla sburocratizzazione e a una giustizia più efficiente.