«Il salvataggio di vite umane, in questi anni con molta intensità, da parte della Marina militare ha reso prestigio al nostro paese»: è quanto ha detto il presidente Sergio Mattarella al capo di stato maggiore, Valter Girardelli, e a una rappresentanza della Marina ricevuta ieri al Quirinale. Il presidente ha ricordato l’importanza di garantire la sicurezza delle coste, il mantenimento della pace, la libertà di navigazione e dei commerci. Poi però ha aggiunto: «Vorrei rivolgere anche un ringraziamento alla Guardia costiera per l’opera preziosa che svolge per i nostri confini, per il nostro mare e sul nostro mare, con grande generosità. Questa azione viene svolta non soltanto con l’operazione Mare sicuro, che garantisce la sicurezza del mare avanti a noi, ma anche lontano».

Lo scorso agosto 177 migranti salvati dal pattugliatore Diciotti della Guardia costiera erano rimasti bloccati dieci giorni a bordo perché il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si rifiutava di farli sbarcare. Gli ultimi cinque giorni passati alla fonda nel porto di Catania insieme al personale militare, a cui era impedito lo sbarco esattamente come ai naufraghi. Il blocco era poi costato una richiesta di processare Salvini per sequestro di persona ma il Senato ha negato l’autorizzazione. La stessa Ue ha deciso dal primo aprile di ritirare le navi militari dall’operazione Sophia. In questo clima, si è arrivati alle accuse mosse dalle Ong a maggio: la nave militare Bettica non è intervenuta nonostante fosse vicina a un gommone semi affondato con 80 persone a bordo. Alla fine è arrivata la Guardia costiera di Tripoli. Eppure, ricorda Mattarella, «il salvataggio di vite umane ha reso prestigio all’Italia». (A. Po.)