Un decreto omnibus che con la scusa delle semplificazioni necessarie a far ripartire l’economia interviene in materie eterogenee. La più clamorosa quella della circolazione, visto che con gli emendamenti di maggioranza in fase di conversione il decreto è giunto a contenere una riforma del codice della strada: autovelox in città, tre ruote in autostrada, biciclette contromano, tra le altre cose. Il presidente della Repubblica ieri lo ha promulgato, ma accompagnando la firma con una seria reprimenda. Per il governo e per il parlamento. Se lo firmo, ha detto Mattarella, è solo «in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale».

La promulgazione con osservazioni non è una novità, nemmeno per questo capo dello stato. È la prima volta però che Mattarella ritiene di dover intervenire in fase di emergenza, per ricordare che «l’omogeneità di contenuto» è un requisito essenziale dei decreti legge (atto straordinario del governo avente immediata forza di legge): lo prescrive la legge e lo ha ribadito la Corte costituzionale. Ma il decreto semplificazioni, ha rimarcato Mattarella, «originariamente composto da 65 articoli e 305 commi» è uscito dal parlamento – peraltro dopo una doppia fiducia, «composto da 109 articoli e 472 commi». E adesso chi prenderà una multa in base alle nuove regole potrà sperare nella Corte costituzionale.