Il ministro, il Covid, il calciatore. Sembra il titolo di una commedia anni ’70 applicata al mondo del pallone italiano, oggetto della discussione il conflitto verbale a distanza tra il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora e il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Il tema: Cristiano Ronaldo e la sua evasione dalla quarantena dall’hotel della Juve, dieci giorni fa, alla volta di Lisbona, per unirsi al Portogallo 48 ore dopo l’avvio dell’isolamento dei bianconeri per la positività di due elementi dello staff. Per Spadafora, come spiegato a Radio Uno, Ronaldo avrebbe violato il protocollo sanitario. La fuga del portoghese nei giorni scorsi ha portato l’Asl di Torino a informare la Procura del capoluogo piemontese, con il via a un’inchiesta per violazione dell’isolamento fiduciario per lui e altri sei bianconeri.
L’intervento del ministro, che punta il dito anche sul rientro in Piemonte (che invece sarebbe stato autorizzato dall’Asl di Torino) di Ronaldo dopo il test positivo in nazionale, arriva il giorno successivo alla sconfitta a tavolino imposta dal Giudice Sportivo della Lega al Napoli, con un punto di penalizzazione, perché i campani, su disposizione dell’autorità sanitaria regionale, con positivi in rosa non si sono presentati a Torino con la Juve per evitare un potenziale focolaio.

MA AGNELLI ha voluto replicare alla fine dell’assemblea degli azionisti della Juve, spiegando – dopo aver detto che il club bianconero produrrà ancora ricorsi per i due scudetti annullati per lo scandalo Calciopoli – che la Juve applica i protocolli federali e che Ronaldo non avrebbe violato nessuna bolla. In precedenza, c’era stato l’intervento a una radio campana dell’amministratore delegato della Lega di A, De Siervo, secondo cui la punizione inflitta dal giudice sportivo al Napoli era inevitabile e che, testuale, tesi in comune con Agnelli, «il protocollo funziona». Per poi concludere – ed è forse l’unica verità nel suo intervento – che il calcio italiano fallirebbe, se non dovesse concludersi la stagione.
Intanto, oltre alle parole, il bollettino dei contagiati: uno al Sassuolo, quattro al Parma. Ed è positivo al virus anche Valentino Rossi, in isolamento a Le Mans, in Francia: «Sono chiaramente molto deluso per il fatto di saltare la gara di Aragon. Sono triste e arrabbiato perché ho fatto del mio meglio per rispettare il protocollo», ha dichiarato. All’elenco si aggiunge in serata anche il nome di Federica Pellegrini, che ha annunciato la positività in un video sui social.