GHOST TOWN

Usa, 2015, 5’40”, musica: Madonna, regia: Jonas Akerlund, fonte: MTV Hits

In una città fantasma, messa a ferro e fuoco e dominata da un paesaggio di macerie, gli unici sopravvissuti sono Madonna (spolverino vintage-ottocentesco e cappello a cilindro), un cecchino afroamericano e un ragazzino asiatico. Un accenno di thriller (il killer prima rivolge l’arma contro la popstar poi ne rimane sedotto), il solito intermezzo dance (lui e lei ballano un tango appassionato) e il classico happy end (il terzetto costituisce una «famiglia» multietnica e, dunque, politically correct, che si incammina verso un nuovo futuro). Akerlund lavora con uno scenario da dopobomba piuttosto prevedibile, confezionando un videoclip che ha qualche guizzo visivo interessante, ma che non aggiunge molto alla sterminata videografia di Madonna.

BABY LOVE

Francia, 2015, 3’53”, musica: Petite Meller, regia: Asaf T. Mann and Napoleon Habeica, fonte: DeeJay Tv

Chiaramente girato in qualche villaggio di un non meglio precisato paese africano, il clip della nuova lolita d’oltralpe (una sorta di novella Vanessa Paradis) è piuttosto semplice nella sua successione di sequenze di danza, basate su inquadrature fisse ben costruite e con interessanti accostamenti cromatici. Al centro della scena – oltre alla sculettante protagonista, caratterizzata da una peccaminosa innocenza – sono soprattutto bambini e bambine, ma anche due simpatiche giraffe (analogiche e non digitali, almeno all’apparenza), che creano simmetriche coreografie. Baby Love, ha detto la popsinger, «è il mio termine freudiano che sta per jouissance (godimento): una trascendentale danza dell’amore, un brano a Cappella per comunicare il piacere di aver allontanato il dolore».

IL SUPERCAFONE

Italia, 2000, 5′, musica: Piotta, regia: Manetti Bros, fonte: Youtube

Per un breve ma intenso periodo il rapper «all’amatriciana» Er Piotta (al secolo Tommaso Zanello) e questo videoclip realizzato dai Manetti, hanno rappresentato un vero e proprio fenomeno di costume. È sabato sera e nel prologo iniziale il cantante, commesso in una macelleria (il titolare è Angelo Bernabucci, caratterista verdoniano), chiede di uscire prima. Dopo una elaborata vestizione (uno delle location è il popolare negozio romano MAS) Er Piotta si scatena: ballando o ubriacandosi nella Jacuzzi in compagnia di due belle fanciulle in bikini (rivisitazione dei video gangsta). In alcuni momenti, il brano musicale diventa sottofondo di alcuni surreali dialoghi che si svolgono nel privé di una discoteca, illuminato da luci soffuse, tra il rapper e Valerio Mastandrea; quest’ultimo spiega all’amico – con atteggiamento da dongiovanni «navigato» – i capisaldi per conquistare le donne. Con l’arma della parodia e i tempi giusti di chi sa come si confeziona un music video vincente di genere hip-hop, i bros contribuiscono a definire l’immagine del «coatto» bravo ragazzo, un po’ spaccone e un po’ micione, che beve champagne e mangia mortadella.