Selezionato al Sundance Film Festival nella World Cinema Dramatic Competition, Yalda del regista iraniano Massoud Bakhshi «andrà» al Festival americano – che comincia il prossimo 23 gennaio – senza il suo regista: «Al di là delle difficoltà nell’ottenere un visto, il suo viaggio negli Stati Uniti non resterebbe senza conseguenze in Iran», hanno scritto in un comunicato i produttori del film.

LA POSIZIONE di Bakhshi, spiegano, «è delicata, viste le tensioni in corso fra i due Paesi». Ma nel comunicato smentiscono la voce circolata su alcuni giornali iraniani che hanno sostenuto che il regista avesse scritto al Sundance per ritirare il suo film: «È una notizia falsa», hanno detto i produttori a «Screen Daily». «Massoud Bakhshi è orgoglioso che il suo film sia stato selezionato al Sundance, e felice che venga mostrato al pubblico del Festival. Non ha mai pensato di chiedere che venisse ritirato, tutto il contrario».

Piuttosto, secondo il comunicato, Bakhshi ha sentito il bisogno di restare in Iran come forma di solidarietà per i propri connazionali, ma nella mail mandata al Festival ha anche sottolineato l’importanza di eventi culturali come il Sundance: «Viviamo in tempi oscuri e abbiamo bisogno della luce della cultura più che mai. Spero che il Sundance farà brillare questa luce nell’oscurità».
Inoltre, la posizione del regista nel suo Paese è già complessa: il suo primo film, A Respectable Family (2012) – che affronta la corruzione in Iran – è stato bandito nel Paese «per motivi politici», sottolinea il comunicato.
Yalda (che in Italia sarà distribuito da Teodora) racconta invece la storia di una donna, Maryam, condannata a morte per aver ucciso il proprio marito. Secondo la legge iraniana, potrà salvarsi la vita se convince tutta la famiglia dell’uomo a perdonarla.