Tutti condannati i carabinieri della vicenda Marrazzo: erano accusat di concussione, rapina, detenzione di droga e ricettazione in relazione al video oggetto di ricatto. Il 3 luglio 2009 fecero irruzione in un appartamento di via Gradoli (Roma) dove Piero Marrazzo, allora presidente della regione Lazio, era in compagnia della trans Natali. Fu rinvenuta della coca. Nicola Testini e Carlo Tagliente dovranno scontare 10 anni di carcere, 6 anni e sei mesi e 3 anni gli altri due, Luciano Simeone e Antonio Tamburrino. È andata in prescrizione l’accusa per possesso di droga contro Natali. I quattro avevavano trattenuto Marrazzo nell’appartamento, costringendolo a non rivestirsi, e avevano girato un video. Per l’accusa pretesero 20mila euro in cambio del silenzio. Il video poi fu consegnato al settimanale Chi (Mondadori) e arrivò alla scrivania di Berlusconi, che avvertì Marrazzo. La cui vita, certo non solo quella politica, fu terremotata. Soddisfatto il legale di Marrazzo, Luca Petrucci: gli imputati hanno «disonorato la propria divisa», e Marrazzo «da uomo delle istituzioni, da giornalista del servizio pubblico e, soprattutto, da cittadino perbene, tiene a ribadire che l’Arma è, insieme a lui, la vittima dei crimini commessi». Ora il ministero dell’Interno, con i carabinieri, dovrà risarcire Marrazzo e la trans Natali.