Gli sfollati di Amatrice a Milano. Roberto Maroni si scopre accogliente e lancia la proposta di ospitare le famiglie che hanno perso tutto nel terremoto nel Lazio e nelle Marche nel capo base dell’Expo. A Milano o quasi (a Rho) ma comunque a oltre 600 chilometri dalle loro vecchie case. Il presidente della Regione Lombardia accoglierebbe chiunque, purché non i profughi che hanno fatto domanda di asilo. Quelli sono «clandestini» e a Milano o a Rho non ce li vuole. Le ultime notizie estive dicono che è riuscito a convincere anche il prefetto di Milano, che in prima battuta aveva detto sì al sindaco Beppe Sala, che negli alloggi del campo base avrebbe trasferito 150 donne, uomini e bambini in fuga dalle guerre.

Si tratta di alloggi ancora in discrete condizioni, costati oltre 9 milioni, distanti un paio di chilometri dall’area ex espositiva di Expo 2015 e utilizzati per ospitare gli operai che hanno montato i padiglioni. «Idea», ha scritto su Facebook Maroni, «perché non mettere a disposizione il campo Base di Expo per ospitare gli sfollati del terremoto? Mi pare una destinazione idonea, invece che farci un campo “profughi” (tra virgolette, ndr)». Per il governatore «possiamo ospitare qui chi è stato colpito dal sisma oppure procedere rapidamente allo smontaggio e al rimontaggio delle strutture abitative nell’area colpita dal terremoto», l’importante è che il campo diventi indisponibile per i profughi. Maroni ha aggiunto che «ho chiesto al mio assessore Simona Bordonali di sentire la Protezione civile nazionale, che ha subito accolto la nostra idea con entusiasmo. Bene, partiamo subito». Bordonali, che è la leghista secondo la quale i profughi sono «clandestini» e «vanno rimpatriati e basta», si accoda a Maroni, anche se dalla sua nota si capisce che non è tutto così semplice e la Protezione civile è lontana dall’entusiasmo: «Il primo parere della protezione civile è stato molto positivo», ha scritto, aggiungendo che «per concretizzare l’idea di Maroni sto già organizzando incontri con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e la società Expo. Per le operazioni di smontaggio e installazione dei moduli abitativi coinvolgeremo i volontari lombardi di protezione civile e nel periodo che servirà ad allestire questa cittadella siamo anche disposti ospitare le persone a Rho».

Immediato e sempre su Facebook il commento di Sala, secondo il quale Maroni sta «tentando una strumentalizzazione su una tragedia come quella che ha colpito il centro Italia. Gli consiglio di verificare con la società Expo 2015 Spa (che Sala ben conosce, essendone stato amministratore delegato, ndr) , proprietaria del campo base, la fattibilità dello smontaggio e rimontaggio delle strutture abitative». Al che Maroni ha replicato facendo un po’ l’offeso: «Sono sorpreso dalle dichiarazioni del sindaco, in un momento così drammatico dobbiamo lasciare da parte le polemiche e fare ogni sforzo per aiutare chi è stato colpito dal terremoto. Questo è il senso della mia proposta, condivisa dalla Protezione civile nazionale e che ha già riscontrato un largo consenso fra i cittadini». D’accordo con Maroni, «strano ma vero», si è subito detto il consigliere regionale del M5S Stefano Buffagni, che traslocherebbe il campo base sull’Appennino: «È inutilizzato da troppo tempo, ci sono moduli abitativi moderni e funzionanti, mense e cucine che potrebbero servire a chi ha perso tutto e dovrà affrontare anni difficili. Mandiamo tutto nelle zone dell’Italia centrale sconvolte dal sisma: ne hanno sicuramente bisogno».