Vladimir Putin ha ordinato di fermare le operazioni del proprio esercito nei pressi dell’acciaieria Azovstal a Mariupol chiedendo che venga bloccato in modo che non possa «passare una mosca». Secondo il leader del Cremlino «il proposto assalto alla zona industriale è un ordine inappropriato, da annullare. Questo è il caso in cui dovremmo pensare. Cioè, dobbiamo sempre pensare. Specialmente in questo caso in cui si tratta di salvare la vita e la salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’è bisogno di arrampicarsi in queste catacombe e mettersi a strisciare sottoterra».

LE PAROLE DI PUTIN sono arrivate nel corso di un incontro con il ministro della difesa di Mosca (nel corso del quale è stato utilizzato un tavolo normale rispetto a quelli “extralarge” con cui Putin era solito incontrare i suoi interlocutori) durante il quale Sergej Shoigu ha affermato che la liberazione di Mariupol è ormai completata.

Un successo che Mosca conta di esaltare in vista del 9 maggio ma che viene messo in discussione da Washington; secondo Biden non ci sarebbero prove dell’avvenuta conquista della città portuale, snodo fondamentale da un punto di vista strategico. Sui motivi dell’ordine di bloccare l’assalto dell’acciaieria, dove si difenderebbe l’ultimo manipolo di soldati ucraini presenti, si sono fatte diverse speculazioni. La più sensata sembra quella che spiega la decisione con la volontà di Mosca di evitare altre morti tra le fila dei propri soldati, consentendo così uno spostamento di truppe verso il Donbass che diventerà il centro della guerra nelle prossime settimane.

AGLI ULTIMI COMBATTENTI ucraini (appartenenti all’ex battaglione Azov) Putin ha detto che in caso di resa sarà risparmiata la vita. A Mariupol però rimane il grande interrogativo sui civili ancora intrappolati in città: da giorni si susseguono pseudo accordi tra Mosca e Kiev sui corridoi umanitari.

KIEV ACCUSA MOSCA di non garantirli, nonostante le promesse; Mosca accusa Kiev di non servirsene per utilizzare i civili come scudi umani. Resta il fatto che molti civili sono ancora lì, nei pressi dell’acciaieria e impossibilitati a uscire da una città devastata da una battaglia che dura da metà marzo e che ha raso al suolo gran parte degli edifici, benché in serata l’Afp abbia dato la notizia di tre scuolabus pieni di persone provenienti da Mariupol e arrivati a Zaporizhzhia dopo aver attraversato il territorio occupato dalle forze russe.

SECONDO IL SINDACO di Mariupol, Vadym Boichenko, i russi in realtà avrebbero nascosto le prove dei propri crimini di guerra seppellendo i corpi dei civili uccisi dai bombardamenti in una nuova fossa comune: i camion russi – ha detto il sindaco – «hanno raccolto i cadaveri dalle strade della città portuale e li hanno trasportati nel vicino villaggio di Mangush. Sono stati poi segretamente gettati in una fossa comune in un campo vicino al vecchio cimitero dell’insediamento».

SUL FRONTE MILITARE oggi altre novità, gradite, per l’Ucraina e il presidente Zelensky: il premier spagnolo Pedro Sánchez in visita a Kiev ha annunciato l’invio da parte di Madrid di un nuovo lotto di 200 tonnellate di equipaggiamento militare in Ucraina, compresi veicoli per il trasporto pesante e munizioni.

Anche Biden ha annunciato due nuove tranche di aiuti. Il primo pacchetto, di altri 800 milioni di dollari, comprende artiglieria pesante, dozzine di obici, 144.000 proiettili di munizioni e droni tattici. Secondo il presidente americano «Siamo in una finestra temporale critica in cui (le forze russe) prepareranno il terreno per la prossima fase di questa guerra. Ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per continuare a fornire all’Ucraina l’equipaggiamento di cui ha bisogno, le sue forze, per difendere la sua nazione».

UN ALTRO PACCHETTO DI AIUTI è stato annunciato dalla segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, e consiste in 500 milioni di dollari «per aiutare l’Ucraina a portare avanti le operazioni di governo vitali, come corrispondere i salari, le pensioni e altri programmi di sostegno sociale, necessari per evitare che la situazione umanitaria peggiori».