«Non sono certo un fan dei 5 Stelle ma un commissariamento del sindaco Raggi sarebbe un’ulteriore ferita alla democrazia. Un anno fa un sindaco veniva tolto tramite notai e oggi un comico di successo commissaria il sindaco di Roma. Ma allora perché i cittadini dovrebbero andare a votare?». È l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, ospite di Lilli Gruber su La 7, ad accostare la vicenda del suo brutale disarcionamento a quello che potrebbe accadere all’attuale prima cittadina pentastellata Virginia Raggi.

Alla sindaca Marino vuole dare anche un suggerimento: «Se accadesse che la Raggi si dovesse privare della propria squadra, non sarebbe più un sindaco perché allora decide Grillo da Genova. Io penso che non debba dimettersi ma appellarsi al popolo che l’ha votata per avere una grande manifestazione di sostegno».

Il «marziano» sottolinea comunque, a proposito di Raffaele Marra, che «io non avevo elementi per licenziarlo, ma lo abbiamo messo in un luogo in cui non aveva poteri di spesa o decisionali». Per quanto lo riguarda, Marino sostiene che «non ho nessuna intenzione di candidarmi alla segreteria del Pd».