Questa è la storia dell’impero del gas costruito da Marco Marenco, ex proprietario della Borsalino, che ha già scontato tre anni di carcere per bancarotta fraudolenta dopo un patteggiamento. Le indagini coordinate dalla procura di Asti e condotte dalla guardia di finanza di Torino e Asti hanno portato ieri alla denuncia di 51 persone, ritenute a vario titolo responsabili di di bancarotta fraudolenta ai danni di 12 aziende del gruppo, operanti nei settori dell’import-export di gas naturale e della produzione di energia elettrica.

Nel corso dell’inchiesta, sono stati anche sottoposti a sequestro preventivo beni per un valore di 107 milioni di euro.

Dalle indagini, coordinate dalla procura di Asti, è emerso un crac societario di oltre 4 miliardi di euro e almeno 900 milioni di imposte evase. Le indagini che hanno scoperto una galassia di almeno 190 società, residenti nel territorio nazionale ed estero, legate a complesse catene partecipative, talvolta schermate mediante l’interposizione di aziende in paradisi fiscali. Le indagini hanno evidenziato che il denaro, le partecipazioni e i beni sottratti erano impiegati in operazioni infragruppo e successivamente trasferiti all’estero mediante compravendite fittizie.

Nel corso dell’inchiesta è emerso che alcuni dei responsabili, al fine di eludere le indagini, utilizzavano dispositivi telefonici criptati e si avvalevano della collaborazione di pubblici ufficiali, individuati e a vario titolo indagati per corruzione, favoreggiamento e accesso abusivo a sistemi informatici, che garantivano servizi di sicurezza e il reperimento di notizie circa lo stato delle indagini.