Marcos Uzal è il nuovo redattore capo dei «Cahiers du Cinéma», la storica rivista «nouvelle vague» francese riferimento per la cinefilia mondiale. Uzal (1973), firma puntuale di «Liberation», succede a Stephane Delorme che lo scorso aprile ha lasciato dopo dieci anni le redini della redazione – insieme a otto critici su undici – in seguito all’acquisto dei «Cahiers» da parte di una nuova cordata di finanziatori.
Il nome di Uzal aveva iniziato a circolare già alla fine di febbraio, e la conferma è arrivata da qualche giorno. Collaboratore in passato di riviste tra cui «Trafic, «Cinéma», «Vertigo» Uzal ha diretto la collezione «Côté films» delle edizioni Yellow Now e curato lavori su Jerzy Skolimowski, Joao César Monteiro, Tod Browning. Nel 2010 è stato nominato responsabile della programmazione cinema del Musée d’Orsay, ha collaborato con la Cinémathèque Française, è una delle voci di France Culture. A affiancarlo ha nominato due redattori capo aggiunti, Fernando Ganzo, già co-redattore capo della rivista «So film», e Charlotte Garson, critica per France Culture (La Dispute, Plan large) e per le riviste « Etudes» e «Images documentaires», oltre che già redattrice dei «Cahiers» tra il 2001 e il 2013.
La nuova redazione sarà rivelata il prossimo numero, si sa per ora che sarà composta in modo paritario da critiche e critici. L’esordio dei nuovi «Cahiers» era previsto per maggio, ma a causa del lockdown che ha bloccato ogni attività cinematografica – sale, festival – obbligando anche a rimodulare il lavoro di redazione, è stato posticipato al prossimo 1 giugno, con l’offerta ai lettori di un numero in più nell’abbonamento.