«La situazione non è più sostenibile. La popolazione è allo stremo delle forze dopo giorni e giorni senza corrente elettrica e riscaldamento. A nulla sono valsi i ripetuti appelli rivolti all’Enel per risolvere il problema». Le parole sono di Angelo Sciapichetti (Pd), assessore marchigiano alla Protezione Civile. È con questa premessa che la Regione ha presentato in procura una diffida all’azienda elettrica per interruzione di pubblico servizio, quando ormai siamo arrivati alla seconda settimana senza luce per migliaia di persone tra le Marche e l’Abruzzo.

Ad attaccare, poi, c’è anche il Codacons, che sta lavorando alla promozione di una class action rivolta a tutti quelli che stanno subendo disagi: «L’Enel deve predisporre in loro favore degli indennizzi automatici, siamo in presenza di danni materiali e morali», ha spiegato in una nota il presidente Carlo Rienzi.

L’Enel, dal canto suo, assicura di stare facendo il massimo, tra centinaia di tecnici sguinzagliati per il centro Italia e una fornitura straordinaria di generatori alimentati a carburante.

Non basta, evidentemente: i disagi sono ancora mostruosi, intere frazioni vivono da giorni senza poter accendere la luce né i riscaldamenti, qualcuno ancora addirittura bloccato dalla neve.

L’Authority per l’energia, dal canto suo, fa sapere che gli indennizzi ammontano a 30 euro per il distacco e 15 euro per ogni 4 ore passate al buio dopo quel momento, ma c’è un tetto fissato a quota 300 euro. «Gli abitanti del mio paese – dice Guido Ianni, vicesindaco di Roccafluvione, nell’Ascolano – con quella cifra non recupereranno nemmeno le spese per la benzina dei generatori». Senza considerare tutti gli investimenti annunciati da Enel – a novembre si parlava di altri 21 miliardi in tre anni – e che però, a quanto pare, non hanno mai riguardato la manutenzione. La situazione è questa: le precauzioni minime non sono state adottate, gli allarmi sono rimasti quasi sempre inascoltati e la rete elettrica è abbandonata a se stessa da anni. Sono evidenze che ormai nessuno mette più in dubbio.

Assessore Sciapichetti, perché tante famiglie sono ancora al buio?

Ci sono stati dei guasti dovuti a un’ondata di maltempo superiore alle aspettative. Poi bisogna ammettere che la rete elettrica è obsoleta, e di questo pure bisognerà occuparsi seriamente in futuro. Certamente ci possono essere dei disagi e delle interruzioni, questo credo sia inevitabile, ma ormai è passata più di una settimana e le cose non migliorano.

E la Regione cosa ha fatto in questi giorni?

Noi abbiamo sollecitato gli interventi dell’Enel sin dal primo momento, ma sapevamo che l’emergenza era grande e che ci sarebbero stati disagi. Va bene, l’abbiamo messo in conto, abbiamo pazientato per gli inevitabili ritardi. Adesso però credo che sia anche un nostro diritto chiedere che torni l’energia, questa situazione non è degna di un paese civile.

Dopo la diffida, l’Enel vi ha dato qualche risposta certa?

Ci hanno detto che stanno lavorando, non ho motivo per dubitarne: è vero che hanno mandato tecnici sin dal primo momento. Ci hanno assicurato che tutto tornerà alla normalità nel più breve tempo possibile. Vedremo.

Per quello che invece riguarda le frazioni isolate, com’è la situazione?

Sono state raggiunge tutte, anche quelle più isolate. Abbiamo provveduto a farlo già dalle prime ore dopo l’emergenza. Chiaramente ci sono stati molti disagi per quello che riguarda la viabilità, e ancora alcune strade non sono percorribili, ma le persone sono state raggiunge tutte. Adesso stiamo provvedendo a ripristinare la situazione viabile, ma è una cosa che richiede del tempo. In questo il maltempo non aiuta.

L’emergenza sembra non finire mai.

Sì, l’ultima ondata di maltempo è stata davvero devastante, poi ci sono state anche le forti scosse di terremoto della settimana scorsa. Il sisma, purtroppo, è tornato a farsi sentire in maniera molto pesante, andando a riaprire diverse ferite tra le persone, e parlo anche a livello psicologico. È difficile vivere così, questa gente va elogiata perché sta davvero combattendo contro un mostro.