La costruzione del covid hospital marchigiano passerà per l’ordine di Malta. Da ieri, infatti, la Regione ha cominciato a far circolare il conto corrente sul quale imprenditori e cittadini potranno versare il proprio obolo per la realizzazione di 100 nuovi posti di terapia intensiva e, tra lo stupore di molti, è emerso che l’intestatario è la Fondazione corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta. Un conto corrente dedicato non esiste e infatti, nel flyer diffuso sui social, la Regione raccomanda di specificare nella causale che i soldi sono destinati alla «emergenza Covid-19 Marche».

Lunedì scorso, un giorno prima di risultare positivo al coronavirus e di essere ricoverato al San Raffaele di Milano, il superconsulente Guido Bertolaso, evocato dal governatore Luca Ceriscioli, è arrivato nelle Marche per valutare la situazione ed è da lui che è arrivata l’idea mettere tutto in mano all’ordine di Malta, che l’ex capo della protezione civile ai tempi del terremoto di L’Aquila aveva già portato con sé in Lombardia.

Sul perché ci sia stato bisogno di coinvolgere una fondazione privata legata all’Ordine di Malta, dalla Regione rispondono che «tra bandi e incarichi che non possono essere derogati, non c’erano i tempi tecnici per poter attivare una raccolta su un conto corrente pubblico». Sul tappeto, in realtà, ci sarebbero state altre ipotesi: la protezione civile, ad esempio. Ma da queste parti in troppi ricordano la contestatissima gestione delle donazioni per il terremoto del 2016, e si è preferito soprassedere. A fare da tramite tra la Regione, l’ordine di Malta e i donatori c’è l’avvocato Paolo Tanoni, membro del cda di Ariston e, tra le altre cose, tra i produttori del film Il giovane favoloso di Mario Martone. Il suo obiettivo è trovare 12 milioni di euro nel più breve tempo possibile.

All’inizio della settimana appena conclusa, Ceriscioli aveva promesso che il covid hospital sarebbe stato pronto in una decina di giorni, ma difficilmente lo sarà prima della metà di aprile: dopo aver vagliato diverse ipotesi ad Ancona, alla fine la scelta è ricaduta sui 3.500 metri quadrati della fiera di Civitanova, in provincia di Macerata.