Oltre 3500 emendamenti, come al solito sui temi più svariati, ma il dibattito sulla Legge di Stabilità in discussione al Senato si concentra su alcuni nodi chiave: la tassa sulla casa (c’è chi vorrebbe estendere la platea dei beneficiari, chi punterebbe a restringerla), l’innalzamento della soglia dei contanti, gli sgravi per le imprese (sia per le assunzioni, sia per gli ammortamenti concessi sugli investimenti).

Una delle misure più qualificanti della manovra è quella che riguarda il contante: minoranza Pd, Sel e M5S hanno presentato emendamenti simili – tutti volti a mantenere la soglia a 1000 euro – e se votassero insieme potrebbero mettere in seria difficoltà la maggioranza di governo, che al Senato ha numeri risicati.

Ma se c’è chi vuole rendere la vita più difficile agli evasori, dall’altro lato alcuni partiti hanno avuto anche il coraggio di presentare emendamenti per innalzare ancora di più la soglia, addirittura oltre 12 volte quella attuale: parliamo della Lega, che punta addirittura a 12.500 euro. Ma gli altri partiti del centrodestra non sono certo da meno, seppure su posizioni un po’ più (almeno quantitativamente) “moderate”: Forza Italia punta a soglia 6 mila euro, mentre Fare e Conservatori e riformisti (Cor, cioè i fittiani) chiedono che il limite massimo sia fissato a 5 mila euro.

Sulla tassa per la casa si ripetono, più o meno, gli stessi schieramenti. Ap, l’area popolare che vede al suo interno Ncd, vuole premiare i ricchi e ricchissimi: un emendamento chiede di esentare dalla Tasi anche gli immobili di lusso delle categorie A/1 (signorile), A/8 (ville) e A/9 (castelli e immobili artistici e storici).

Dall’altro lato, la minoranza Pd chiede di tornare all’Imu, ma con detrazioni doppie rispetto al 2012, cioè a 400 euro anziché 200. In questo modo, spiega l’area più a sinistra del Pd, pagherebbero la tassa sulla casa un terzo dei proprietari, «liberando» 1,5 miliardi da destinare alla sanità, all’inclusione sociale o a un piano antidissesto idrogeologico.

«Abbandonare la progressività dell’imposta sulla prima casa è un errore grave pensando a una corretta distribuzione del peso fiscale e rappresenta un cedimento culturale e politico alla destra italiana e al berlusconismo», spiega il senatore della minoranza Pd, Federico Fornaro.

La relatrice Magda Zanoni, del Pd, propone una misura per la casa pro-separati: esentare dalle tasse anche i coniugi separati costretti a lasciare l’appartamento pur mantenendone la proprietà.

E ancora, c’è chi pensa agli studenti fuori sede, come Sel: niente Tasi per loro, chiede un emendamento. La Tasi dovrà essere a carico del solo proprietario quando gli inquilini, con prima casa altrove, siano studenti. Attualmente la norma cancella la Tasi solo per gli inquilini che facciano dell’immobile in affitto la loro abitazione principale (in cui cioè abbiano sia residenza che domicilio). Tutti i fuori sede quindi, che abbiano la residenza a casa dei genitori, dovrebbero ancora pagare la quota di Tasi da affittuari.

Ancora, alcuni emendamenti di maggioranza (Pd e Ap), di Lega e parte del gruppo Misto chiedono uno sconto su Imu e Tasi, con l’aliquota che complessivamente non può superare il 4 per mille, per chi dà in affitto un immobile a canone concordato.

Quanto al mondo del lavoro, un emendamento del Pd chiede di incrementare il maxi ammortamento del 20% per le imprese del Sud, arrivando così al 160% contro il 140% fissato dalla legge di stabilità a livello nazionale.

Finalità analoga, cioè in favore del Sud, ha la proposta di Cesare Damiano (Pd), presidente Commissione Lavoro della Camera: «Se è accettabile la riduzione dal tetto di 8.060 euro a 3.250 per gli incentivi che decorrono dal 2016 – spiega il deputato – noi chiediamo che il precedente limite più favorevole rimanga per le aziende del Sud. In secondo luogo, pensiamo che la durata dei nuovi incentivi debba essere nuovamente di 3 anni e non solo di 2».

Tra gli emendamenti, ci sono anche quelli dell’Anci: estendere a tutti i Comuni la possibilità di imporre una tassa di soggiorno, eliminare lo sconto del 30% per chi paga le multe entro 5 giorni.
Canone Rai: emendamenti anti diminuzione e approdo in bolletta di Ap, M5S, Sel, Lega e Cor.