Negli Usa l’ottava notte consecutiva di proteste ha visto diminuire la quantità di violenza, incendi e saccheggi rispetto al caos delle notti precedenti, 50 manifestazioni pacifiche in tutt i 50 Stati. A New York ci sono stati pochi casi di guerriglia urbana, e un gruppo di oltre un migliaio di persone è stato intrappolato dalla polizia sul Manhattan bridge per due ore, per poi essere rilasciati senza arresti mentre la deputata socialista Akexandria Ocasio-Cortez aveva annunciato su Twitter di starsi recando sul posto.

IL SINDACO DE BLASIO intervistato dalla Cnn riguardo la decisione di non volere impiegare la Guardia Nazionale, ha difeso la propria posizione affermando che una mossa del genere in una città complessa e multirazziale come New York diventerebbe la ricetta per causare un omicidio. Proteste pacifiche anche a Washington, completamente militarizzata; le immagini del Lincoln Memorial presidiato dall’esercito sono diventate il simbolo della furia repressiva di Trump. Questa deriva militarista del presidente non è solo opera sua.

Il New York Times ha rivelato che è stato il procuratore generale William Barr a dare l’ordine di liberare la piazza di fronte alla Casa Bianca, portando le forze dell’ordine a usare fumogeni e lacrimogeni per disperdere i manifestanti pacifici in modo che Trump potesse farsi la foto davanti la chiesa di Saint John. Queste mosse sono state criticate non solo da sinistra ma anche da ex militari. BuzzFeedNews ha rivelato che alla Dea, la Drug Enforcement Administration, è stata concessa l’autorità di «condurre una sorveglianza segreta» sulle persone che protestano per la morte di George Floyd.

LA DEA PER STATUTO sarebbe limitata dall’applicazione dei crimini federali legati alla droga, ma Timothy Shea, ex avvocato e stretto confidente di Bart, neo capo dell’agenzia, ha ricevuto l’approvazione per andare oltre il mandato. Citando le proteste, Shea ha spiegato che «l’agenzia chiede di essere designata per far rispettare qualsiasi crimine federale commesso a seguito delle proteste per la morte di George Floyd». La prima risposta è arrivata da Hugh Handeyside, procuratore senior dell’Aclu, l’associazione che si occupa della difesa dei diritti civili: «Gli agenti anti droga non dovrebbero condurre una sorveglianza segreta delle proteste protette del Primo Emendamento – ha affermato Handeyside – Questo tipo di monitoraggio e condivisione delle informazioni porta a un’indagine ingiustificata delle persone che esercitano i loro diritti costituzionali per chiedere giustizia. Il ramo esecutivo continua a correre nella direzione sbagliata».

IN QUESTO CLIMA di scontro tra cittadini e istituzioni, Trump ha fatto sapere, con un tweet notturno, di volere spostare la sede della convention repubblicana in calendario per fine agosto dal North Carolina a un altro Stato più accomodante.

La ragione di questo cambiamento va ricercata nella posizione del governatore democratico Roy Cooper il quale si è rifiutato di garantire che l’evento si possa tenere a Charlotte senza restrizioni a causa delle preoccupazioni sul coronavirus. Su questo Trump è inamovibile: mentre i democratici già parlano di una convention online, il Gop insiste per tenere una manifestazione vecchio stile, che prevede di chiudere per ore 25.000 persone in un palazzetto dello sport per tre giorni.

Uno scenario da incubo durante una pandemia. Non si sa ancora su quale Stato ripiegherà Trump, ma al momento il North Carolina è fuori dai giochi.