Lo strano frutto dell’Alta Baronia

Siniscola/ Posada/ Torpé/ Lodè/ Bitti

Di origini incerte, forse ibrido tra cedro e limone, la pompìa è uno degli agrumi più rari al mondo. Diffusa a Siniscola e nella Baronia, immangiabile cruda, dal frutto si ricavano marmellate, dolci e uno squisito liquore. Ne scoprirete sapori e profumi in un incantevole frammento di Sardegna

«Vi faccio assaggiare qualcosa che non conoscete e vi sorprenderà». La promessa arriva dopo una cena estiva, nella pineta dietro la spiaggia di Posada. Nel bicchierino c’è un elisir color ocra, inutile provare a indovinare. «Non è limone, non è cedro. È sa Pompìa». Assaggiamo, e tutto quello che credevamo di sapere sulle bontà dell’isola si confonde in un sapore dolce e agrumato, che regala nuova luce a quest’angolo di Sardegna. Della natura e dei segreti dello strano frutto, commestibile solo se trasformato in marmellata, candito o distillato, si parla altrove. Qui la rivelazione, come spesso accade con i prodotti tipici d’Italia, offre lo spunto per scoprire il sorprendente territorio da cui tutto nasce. Siamo in Alta Baronia, provincia di Nuoro. Siniscola racchiude in pochi chilometri una summa del patrimonio sardo. Lungo le spiagge, da La Caletta a Berchida, passando per Capo Comino, anche nei periodi più affollati è possibile trovare un pezzo di mare tutto per sé. Le Dolomiti sarde del Monte Albo, in pietra calcarea bianchissima, alternano pianori carsici, boschi vergini, fonti, grotte e gole. Il patrimonio archeologico annovera villaggi nuragici, Tombe dei giganti e Domus de jana (le ‘case delle streghe’) scavate nella roccia. A settembre c’è il Festival del borgo di Santa Lucia: tre giorni dedicati a cultura, ambiente, arte e musica. I rami della Pompìa si allungano fino a Posada, avamposto del Parco Naturale Regionale dell’Oasi di Tepilora, Riserva Unesco della Biosfera. La rocca medievale, sorta sull’antica e cartaginese Feronia, conserva intatti i vicoli in pietra e il Castello della Fava, di cui vi farete raccontare la leggenda. Risalendo il fiume Posada, a Torpè si fa scorta di prelibatezze della cucina locale. Pratas in festa, il 13 agosto, è occasione ideale per scoprire, oltre al cibo, il territorio: il lago di Maccheronis, le case di pietra e fango di Sos Rios e Concas, il nuraghe San Pietro e l’Oasi naturalistica di Usinavà. Il cuore del parco custodisce il borgo di Lodè, centro storico medievale con le botteghe artigiane che lavorano ferro e legno, ricami, pane e dolci tipici. Un’escursione sul monte Prana porta al nuraghe di Sa Mela e s’affaccia sui resti degli antichi villaggi di Sos Lothos e Thilameddu. Infine Bitti, abitata fin dalla preistoria e assurta a fama internazionale grazie ai Tenores de Bitti, inclusi da Peter Gabriel nel patrimonio sonoro dell’umanità. Al canto a tenore è dedicato il Museo Multimediale, dove troneggiano quattro totem, in cerchio come i tenores, dotati di monitor e audio interattivo. Sorprendente il campionario di effetti sonori, immagini e video. Nei dintorni, il sito archeologico Su Romanzesu è uno dei più notevoli dell’isola, e la natura esplode nelle spettacolari cascate di S’Illiorai e di Sas Iapias, nel campionario di felci del Bosco di Gunnale, nella Sughereta di Badde Longa e Ziccone (rvz)

Un pasto al sole

Locanda Ammentos

Loc. Guzzurra, Lodè, 349 672 3863, chiuso lunedì, menu sardo 35 euro, bambini 18

Un posto delizioso anche per gli occhi. La locanda, ricavata negli spazi dell’ex Cantoniera Guzzurra, offre magnifici panorami montani. Due primi a scelta tra gurugliones ai funghi, o burro e salvia, o pomodoro e basilico; maccarrones de erritu al sugo di salsiccia, maccarrones de poddighe al sugo di carne. Agnello arrosto, pecora alla montanara, porcetto arrosto sono le voci dei secondi, accompagnati da verdure di stagione. Dolcezza finale, la seada con miele. Acqua, vino, caffè e digestivo compresi nel prezzo.

Trattoria Sos chercos

Loc. Marcheddine, SP Bitti-Mamone, Bitti, 347 3801492, chiuso lunedì, 30/ 35 euro

Semplice e piccola trattoria ospitata in una casa in pietra e nel verde. Molto piacevole mangiare in veranda. Il menu propone la scelta tra Mare e Terra. Qualche citazione su entrambi i fronti. Antipasti: polpetti in umido e insalata di mare, misto della casa e formaggi. Primi: spaghetti alla bottarga e spaghetti alle arselle, zizzoneddos o ravioli al ragù. Secondi: grigliata mista (anche nel menu di Terra) e spigola alla vernaccia, disossata di vitello alla griglia. Per finire, seada e dolci della casa.

Il grande sonno

B&B I gerani

Via G. Mameli 7, Posada, 0784 854415, 348 2604052, doppia con prima colazione 48/ 64 euro secondo stagione.

Ai piedi del borgo di Posada, una sistemazione confortevole, curata e accogliente. Il villino in mattoni e pietra dista meno di due chilometri dal mare, e offre stanze arredate con gusto, ciascuna dotata di un comodo bagno. Ampia veranda attrezzata, dove leggere, bere un aperitivo, chiacchierare; posti auto e moto per gli ospiti. Tra i servizi: pulizia giornaliera, wifi, cassaforte, frigorifero, borsa frigo e ombrellone, uso gratuito delle biciclette, mappe e cartine della zona. Aria condizionata a richiesta. Nota molto positiva l’abbondante colazione, con dolci, marmellate, frutta, disponibile anche in versione salata e senza glutine. Annalisa, padrona di casa, è prodiga di utili consigli.

Parola di vinaio

Enoteca Pirodda

Loc. Paule ’e mare, La Caletta Posada – Siniscola, 0784 810660, 339 1461234

Aperta nel 1990, Pirodda è una vera e propria antologia dei vini sardi, curata dalla famiglia Farris: Maria Catilina, Giovanni e Luciano con le mogli Caterina e Paolo. Ecco i suggerimenti di Giovanni «Il primo è per il Terresinis della Cantina della Vernaccia, una Vernaccia vinificata in purezza, ottima come aperitivo e con i piatti di pesce. Siamo intorno agli 8 euro. Due i rossi nella stessa fascia di prezzo, il Sartiglia della Cantina Contini di Oristano, un cannonau, e dalla Barbagia un altro cannonau, il Nepente. Salendo a 12 euro, è sicuramente molto valido il Nasco affinato in botte, un bianco della Cantina di Argiolas che esce dal panorama dei classici vermentini sardi. Quanto al rosso, sempre intorno ai dodici euro, non si sbaglia mai scegliendo un Carignano Rocca Rubia. A chi vuole concedersi un piccolo lusso, 18/ 20 euro la spesa, raccomando il bianco Sciala Vendemmia Tardiva».

Fatti a mano

Pasticceria Mulargia

Via Alcide De Gasperi 108, Siniscola, 0784 877205

Entrate in questo regno di delizie con assoluta fiducia. Perché la pasticceria Mulargia è Presidio Slow Food a tutela della pompìa di Siniscola. Dunque lasciatevi consigliare, fatevi raccontare curiosità e segreti del misterioso frutto, acquistate sapendo che porterete a casa prodotti realizzati secondo le ricette della tradizione. Premesso che un dolce a base di pompìa può richiedere anche sei ore di lavoro, qui troverete, accanto a un classico come sa pompìa intrea, la marmellata, il liquore (un sorso tira l’altro, ma attenti alle gambe quando vi alzerete) e, fuor di pompìa, l’irresistibile sa aranzada siniscolesa: strisce di scorza di pompìa candite al miele, con mandorle pelate e tostate.

Golosi e solidali

Azienda Agricola Tholoi

Località Murtas Artas, Siniscola, 340 8752391

Punto vendita, via del Porto sn, Santa Lucia di Siniscola, 338 2065523

Nel 2016, Simona Loi, titolare dell’azienda, ha vinto l’Oscar Green, il premio indetto dalla Coldiretti e dedicato all’innovazione in agricoltura. Dal 2008, Tholoi è iscritta all’Albo delle Fattorie Didattiche della Sardegna, e, attraverso i suoi laboratori didattici, svolge attività di accoglienza e di educazione alimentare per ragazzi e adulti. Nel 2001, grazie a un finanziamento ottenuto con i patti territoriali, sui terreni aziendali è stato impiantato uno dei primi mirteti dell’isola. Tholoi produce tutta la gamma dei derivati dalla pompìa, e, dal mirto, il liquore e gli oli essenziali. Dettaglio non trascurabile per il turista, la splendida collocazione nella vallata di Murtas Altas.

La ricetta

Sa pompìa intrea

Dodici frutti, un chilo di zucchero, sei/settecento grammi di miele. Per quattro persone

Pulite la scorza dei frutti servendovi di un pelapatate. Successivamente, praticate due buchi nella parte superiore e nella parte inferiore per privarli della polpa interna, così da lasciare la sola parte bianca esterna. Potrete utilizzare la polpa per ricavarne una squisita marmellata, ma questa è un’altra ricetta. Immergete quanto rimane del frutto in una pentola colma di acqua, portate l’acqua a bollitura e fate cuocere per circa sette minuti. A questo punto, scolate e lasciate asciugare su un panno fino al giorno successivo. Una volta asciutte, le pompie vanno disposte in un’ampia padella, e immerse nell’acqua con lo zucchero e il miele. La cottura, a fuoco molto basso, richiede circa sei ore, avendo l’accortezza di girare ogni tanto i frutti. Quando il miele diventa dorato, sa pompìa intrea è pronta per essere gustata.

Soundtrack

Domenico Imperato, Bellavista/ Lapilla Records

Musica contemplativa per dieci brani cantati sottovoce. Si raccomanda di ascoltarli guardando il mare, magari davanti a un bicchierino di pompìa. Tracce eccellenti, Storia di Adele e Dall’altro lato del mare.

Info

Sardegna Turismo, sardegnaturismo.it. Molto ben fatte le schede che riguardano Posada e Siniscola. Oltre alle due cittadine, vengono segnalati i punti di interesse della zona, i festival e gli avvenimenti culturali. Ufficio turistico di Posada, via Eleonora d’Arborea sn, 0784 1949588; Siniscola Turismo, via Roma 125, 0784 870800.