Sull’Altopiano di Navelli, otto secoli fa, nasceva l’oro d’Abruzzo. Le sue vere fortune iniziarono nel 1317, quando Roberto d’Angiò, re di Napoli, abolì la tassa sullo zafferano, favorendone la diffusione in Italia e in Europa. Sin da allora, la preziosa spezia era tutelata da leggi a dir poco ferree. Basti pensare che nel 1444, tale Jobst Findenken, commerciante tedesco, finì sul rogo con l’accusa di sofisticazione. Nel 2005, lo zafferano dell’Aquila ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta. Il ciclo produttivo si avvia in primavera, con l’aratura e la fertilizzazione del terreno, per poi tracciare i solchi. I bulbi trapiantati in agosto producono a settembre le foglie, e di lì a poco i fiori viola, raccolti nella prima metà di ottobre, sempre all’alba. Una volta asportati, gli stimmi vengono tostati sulla brace e macinati. Un chilo di zafferano equivale a duecentomila fiori. Ogni tappa del vostro viaggio sarà meravigliosa scoperta e insieme testimonianza di solidarietà a una terra perennemente sconvolta dai terremoti. Le architetture civili di Navelli sono rappresentate dai palazzi sei e settecenteschi, tra i quali Palazzo Santucci, sopra l’abitato. Le architetture della fede hanno lasciato numerose chiese nel centro storico, e nell’area del cimitero Santa Maria in Cerulis, XI secolo. Unica frazione del paese, Civitaretenga, ferita in profondità dal sisma del 2009 e del 2106, conserva il Ghetto ebraico, diviso nel nucleo del castello e nei vicoli strettissimi del re busc, che si diramano intorno a piazza Giudea. La chiesa di Sant’Egidio nasconde affreschi di datazione incerta e importanti bassorilievi su pietra. Prossima fermata Bominaco, frazione di Caporciano. Resterete incantati dalla facciata romanica in pietra di Santa Maria Assunta, VIII/ XII secolo. Sulla sinistra della navata centrale, l’ambone, 1180, opera dell’abate Giovanni. Ma sarà soprattutto l’oratorio di San Pellegrino, appena diciannove metri per sei, a lasciarvi senza parole grazie agli affreschi di epoca medioevale che ne ricoprono per intero le pareti: infanzia di Cristo, Passione, Giudizio Universale, storie di san Pellegrino e altri santi, i mesi del calendario. Due cicli di affreschi, XIII secolo, si ritrovano all’interno della chiesa di San Paolo in Peltuinum, dal nome del sito archeologico della città dei Vestini, che i Romani piegarono nel V secolo a.C. Le scosse sismiche hanno lasciato il segno anche su Prata d’Ansidonia e la sua frazione, Castel Camponeschi. Eppure e per buona sorte, non tutto è andato perduto. A Prato continuano a suscitare ammirazione l’altare maggiore di San Nicola di Bari, 1240, su cinque colonne ad ottagono, e l’affresco rinascimentale dell’Annunciazione nell’oratorio della Madonna del Rosario. Quanto a Castel Camponeschi, borgo fortificato del ’200, le due porte d’accesso e i sei torrioni ricordano la scomparsa cinta muraria. Solo un paio i palazzi aristocratici in mezzo alle case antiche, saldate l’una all’altra dal gioco degli archi (rvz)

Un pasto al sole

Lo scrigno di porpora

Via Agnelli sn, San Pio delle Camere, 345 5091926, 347 4265113, aperto da giovedì a domenica, 20/ 25 € vini esclusi

Il ristorante fa parte di un’azienda agricola a conduzione familiare, che produce zafferano, miele, ceci, cicerchie e le lenticchie di Santo Stefano. Trenta i coperti, distribuiti nella sala con camino, pavimento in cotto e tavoli apparecchiati semplicemente. Menu a chilometro zero, nel quale scegliere gli antipasti a base di formaggi e salumi abruzzesi, la zuppa di lenticchie con i crostini fritti, le paste fatte in casa, i secondi di arrosti, i dolci fatti in casa. Carta dei vini regionale.

Antica Taverna di Navelli

Via dell’Osteria 16, Navelli, 0862 959171, chiuso il giovedì, 35 € vini esclusi

Sotto le volte in pietra di un palazzetto del centro storico, vi siederete per assaporare con la dovuta calma un menu basato in gran parte su prodotti dei Presidi Slow Food. Gabriele e Daniela propongono tra i primi chitarrina (pasta fatta a mano) allo zafferano e guanciale croccante, farrotto allo zafferano di Navelli, vellutata di cicerchia, arrosticini, secondi a base di carne, formaggi e salumi locali. Ritroverete lo zafferano anche tra i dessert. Vini a prevalenza abruzzese.

Il grande sonno

B&B Abruzzo segreto

Via San Girolamo 3, Navelli, 0862 959447, 338 3997221, la doppia con prima colazione 60/ 70 €

Un buen retiro a un passo da Navelli, circondato da duemila metri di parco. Le finestre delle quattro stanze (dell’uva, del mandorlo, dello zafferano e dei lilla) affacciano sul silenzio e la quiete delle campagne. Ciascuna stanza, provvista di bagno, è arredata con mobili tradizionali e piacevoli dettagli ad aggiungere ulteriore intimità. Anche il grande salone comune dove trova posto un pianoforte, la saletta della biblioteca, la ludoteca riflettono il grande senso di ospitalità dei padroni di casa. La prima colazione, a base di prodotti tipici della zona, viene servita nel salone e in estate sull’ampio terrazzo. Wifi, parcheggio, uso gratuito di biciclette, animali ammessi previo accordi.

Parola di vinaio

H2no

Via Fontesecco, 18, L’Aquila, 0862 581367

Rappresentanti di vino. Prima del terremoto del 2016 era questo il mestiere di Luciano Fratianni e del suo socio, attento soprattutto ai produttori di nicchia. Poi, racconta «Il terremoto ha scombussolato le carte anche della ristorazione. Molti locali hanno dovuto trasferirsi in prefabbricati o in sistemazioni assai più piccole, senza un magazzino. Funzione, insieme a quella di enoteca, per cui è nata H2no». Vino e cucina allo zafferano. Fratianni parte dall’alto: lo Chardonnay Launegild di De Fermo, Loreto Aprutino, maturazione in botte, 20/ 22 euro. Per il Trebbiano, Luciano suggerisce l’Azienda agricola dei Fratelli Barba, sette/ otto euro il prezzo, artefici inoltre di un ottimo Cerasuolo, stesso fascia di spesa. Due Montepulciano: il Suffonte dell’Azienda agricola Ludovico e quello della cantina Caprera, entrambi dai 12 ai 15 euro. Fratelli Barba a parte, gli altri producono vini biodinamici.

Fatti a mano

Dolciaria La Castellana

Strada Statale 17 Km 59+878, San Pio delle Camere, 0862 93511

Fondata nel 1953 da una famiglia originaria di Castel del Monte, la Dolciaria ha la propria sede operativa nello stabilimento di San Pio delle Camere. La produzione continua a seguire i criteri dell’artigianalità, sia nella scelta delle materie prime che nelle lavorazioni. Alla tradizione regionale appartengono gli anicetti, le ferratelle in diverse varianti, i tozzetti d’Abruzzo, le ciambelle al cioccolato. La linea bio è per ora limitata al Biscottone e ai Cantuccini alla mandorla. I liquori sono rappresentati dall’Amaro due B, dal Ratafià di amarene, dal Nefertari, dalla Genziana e dal Ginepro. Infine i dolci delle feste: otto tipi di torroni, torroncini assortiti e morbidi alla mandorla.

Golosi e solidali

Cooperativa Altopiano di Navelli, Viale Umberto I 7, Navelli, 0862 959163

Sono passati quasi cinquant’anni da quando, davanti a un notaio dell’Aquila, quarantasei piccoli produttori di zafferano dai borghi dell’Altopiano di Navelli diedero vita all’omonima cooperativa. Il sodalizio nasceva dalla volontà di scongiurare la scomparsa della coltivazione della spezia e difendere uno dei prodotti più nobili del territorio. Il tempo ha dato ragione alla cooperativa, che oltre al premio Atomo d’oro per la ricerca scientifica, nel 1991, ha visto lo Zafferano dell’Aquila ottenere nel 2005, dall’Unione Europea, la DOP, Denominazione di Origine Protetta. Qui comprerete, dicono con orgoglio quelli della cooperativa, i pistilli e la polvere di oro rosso migliori del mondo.

Info

Abruzzo Promozione Turismo, extranet.abruzzoturismo.it. Pro Loco di Navelli, 0862 959158, punto di riferimento per poter accedere alle chiese della zona. Sito archeologico di Peltuinum, 0862 931214.