Senatore Gregorio De Falco, da ex M5S pensa che siamo arrivati alla fine del Movimento?

Il M5S del 2017 probabilmente è alla fine ormai da tempo. Ha avviato un procedimento di dissoluzione quando ha rinnegato i suoi valori fondativi e questo ha cominciato a farlo dal giorno dopo aver firmato il contratto di governo con la Lega, anche perché quello strumento non è adeguato a contenere le diverse impostazioni che Lega e Movimento volevano dare alle proprie politiche.

Quali sono secondo lei gli errori più gravi fatti dal M5S?
Tre in particolare: il primo decreto sicurezza, l’immunità data al ministro Salvini per il caso della nave Diciotti attraverso dichiarazioni del presidente del consiglio Conte, del ministro Toninelli e del ministro Di Maio con le quali si è ritenuto di dare apparenza di atto politico alle azioni del ministro dell’Interno. Infine il decreto sicurezza bis, che considero la pietra tombale sulla civiltà. Per fortuna il nostro ordinamento giuridico si auto preserva e sicuramente riuscirà a reggere l’urto, benché le nuove norme pongano in essere due elementi di deterrenza pericolosissimi: uno rispetto ai comandanti delle navi e al proprio obbligo di salvare la vita umana e un altro rispetto alla morte di coloro che, spinti dalla disperazione, partono dai loro Paesi di origine.
Da qualche tempo Beppe Grillo parla quasi come se fosse un ex e anche Davide Casaleggio mercoledì pare sia stato abbastanza freddo verso Di Maio. I vertici prendono le distanze?
Sì ma il movimento mostra soprattutto un problema: non c’è nessuno in grado di sostituire Di Maio e questo crea una obiettiva difficoltà. Si parla di Di Battista, ma in realtà non c’è nessuna consacrazione di un’alternanza. La mancanza di discussione interna ha impedito la crescita di un leader alternativo. Certo, potrebbe essere imposto dall’esterno, da Grillo o Casaleggio, ma sarebbe ancora una volta un errore e una presunzione. E questo dimostra ancora una volta che la struttura che si è data il Movimento non funziona. Se non c’è dibattito si rinuncia al proprio Dna e a quei valori sui quali hai accumulato il consenso.

A proposito di valori che fine hanno fatto slogan come «uno vale uno» o «nessuno verrà lasciato indietro» quando si approvano le sanzioni contro chi salva i migranti?
Sono molto lontani ormai, c’è un deficit enorme di democrazia. Questo processo è cominciato subito dopo il contratto con la Lega e la Lega se n’è approfittata immediatamente. Guardi, in queste ore si parla di una possibile crisi di governo ma si dimentica che il sovvertimento delle garanzie costituzionali è ben più grave. Il fatto stesso che all’articolo 1 del decreto sicurezza bis ci sia scritto che il ministro dell’Interno può vietare l’ingresso nelle acque territoriali senza specificare sulla base di che cosa è grave. Ogni norma sanzionatoria deve rispondere al principio di tassatività, cioè la norma sulla base della quale si irrogano sanzioni deve essere scritta prima e deve essere tassativa, altrimenti è arbitrio.

Però è stato spiegato che il Movimento ha votato il decreto sicurezza bis perché solo restando al governo può ancora fare qualcosa di importante per il Paese.
Una delle cose belle e importanti da fare immediatamente era fermare la Tav, dal loro punto di vista, ma intanto è stato approvato il decreto sicurezza bis. I valori devono essere messi secondo un ordine e quindi cosa dobbiamo considerare prevalente, il diritto immediato all’integrità fisica e alla vita o la Tav?