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Manca la carta igienica, il governo occupa la fabbrica per 15 giorni

Manca la carta igienica, il governo occupa la fabbrica per 15 giorniCaracas, corsa all'acquisto nel supermercato – Reuters

Venezuela Guerra economica e scarsità dei prodotti, Maduro controlla gli imprenditori

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 22 settembre 2013

In Venezuela, il governo «occupa» una fabbrica di carta igienica. Il vicepresidente della repubblica bolivariana, Jorge Arreaza, ha annunciato che, per 15 giorni, metterà sotto osservazione l’impresa Manpa, che produce carta igienica nello stato Aragua, al centro del paese. Sul posto sono state inviate le squadre della Sovrintendenza al controllo dei costi e dei prezzi (Sundecop) e la Guardia nazionale bolivariana. L’obiettivo è quello di verificare l’andamento reale del «processo di produzione, commercializzazione e distribuzione» del prodotto, ha detto Arreaza. Subito dopo la morte di Hugo Chávez (il 5 marzo) e l’elezione di Nicolas Maduro, il 14 aprile, la scarsità di carta igienica e le file per accaparrarsela hanno sintetizzato sui grandi media l’immagine di un’economia «che va a rotoli» come il governo che la promuove: ovvero il fallimento del «socialismo del XX secolo» che, dopo la vittoria di Chávez, nel ’99, ha scommesso su un’economia mista basata su imprese di stato, imprese cooperative o comunali autogestite, ma anche sull’iniziativa privata.
E sono proprio le grandi imprese private, costrette a rispettare le avanzate leggi sul lavoro e quelle sull’ambiente, a essere accusate dal governo di produrre «guerra economica, sabotaggio e scarsità dei prodotti»: per fomentare la rabbia dei cittadini a ogni tornata elettorale. Il giro di vite contro la speculazione, deciso dal «governo di strada» di Maduro, ha portato alla scoperta di numerosi magazzini pieni di prodotti pronti per essere venduti al mercato nero, soprattutto alla frontiera con la Colombia. «Con la speculazione attaccano la produzione – ha detto Karlin Granadillo, che dirige il Sundecop – stiamo analizzando il livello della produzione e dell’importazione e i dollari che ottengono gli imprenditori grazie al sistema di cambio per capire esattamente dove si situano le responsabilità». Il più delle volte, infatti, i dollari vengono incassati, ma i risultati dell’impresa privata non si vedono. Secondo Granadillo, i grandi gruppi privati drogano anche con additivi alcuni prodotti basici come il riso per barare sul peso, evadere il prezzo calmierato e vendere al doppio. Un piano straordinario per provvedere al rifornimento dei prodotti basici, varato di recente, prevede perciò che l’impresa statale Corporacion de abastecimiento y servicios agricolas (Casa) possa importare anche attraverso imprese che non sono iscritte al Registro nacional de contratistas per quasi un anno circa 3,57 milioni di tonnellate di alimenti, pari a 29.392 milioni di bolivar (3.507 milioni di euro al cambio ufficiale): per venderli attraverso le reti statali o anche private in caso la produzione sia insufficiente o «si verifichino sabotaggi di gruppi minoritari». E adesso il presidente è in Cina per rafforzare la cooperazione bilaterale anche a questo riguardo. Per far fronte ai problemi di corruzione, Maduro ha poi creato una squadra segretissima di investigatori e il 12 settembre è stato diffuso un numero verde «0-800 sabotaje) per consentire alla popolazione di denunciare episodi di accaparramento o sabotaggio.
Ma per rimuovere le cause strutturali – insiste Granadillo – bisogna aumentare il controllo operaio e popolare sulla produzione. Per questo, al termine dell’«occupazione» governativa, anche l’impresa Manpa potrebbe essere nazionalizzata. Maduro e la sua squadra di governo hanno lanciato messaggi precisi al settore privato. Anche di recente hanno incontrato i vertici di Fedecamaras, la locale Confindustria, per invitarli a contribuire allo sviluppo del paese. Non è infatti sbiadito – anche dopo le violenze postelettorali fomentate dall’opposizione – il ricordo del colpo di stato contro Chávez del 2002, capitanato da Carmona Estanga, allora presidente di Fedecamaras. L’arrivo delle forze politiche di sinistra al governo dei paesi dell’America latina ha messo uno stop a decenni di politiche neoliberiste dettate dai piani di aggiustamento strutturali de Fondo monetario internazionale, riprendendo il controllo statale delle risorse. Il Venezuela è il paese che ha però fatto più ricorso alle nazionalizzazioni, a partire dai settori petroliferi fino a quelli agropecuari e alimentari.

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