Terzo volo malesiano che scompare, secondo aereo che non si trova, al contrario di quello abbattuto in Ucraina lo scorso luglio con 298 persone a bordo.

Quel Boeing, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, si è ritrovato, ma ancora oggi non si sa chi l’abbia abbattuto, se l’artiglieria di Kiev o quella dei filorussi delle regioni orientali. Invece, come capitato al volo Mh370, anche il velivolo dell’Air Asia, compagnia malese low cost, che dall’Indonesia doveva recarsi a Singapore si sarebbe inabissato, nel mare di Giava, dove da ieri sono in corso le ricerche. 162 passeggeri, di cui 18 bambini e un neonato.

«Tenendo conto delle informazione in nostro possesso e della stima secondo la quale il luogo dello schianto sarebbe in mare, l’ipotesi è che l’aereo si trovi proprio in fondo al mare», ha detto in conferenza stampa Bambang Soelistyo, capo dell’agenzia nazionale indonesiana di ricerca e soccorso .

«Si tratta di un’ipotesi preliminare che potrà avere sviluppi con le valutazioni dei risultati delle ricerche». I tentativi di ritrovamento sono stati estesi a sette settori di mare, dai quattro iniziali, secondo quanto comunicato dall’agenzia nazionale indonesiana per le Ricerche e il salvataggio. Le autorità di Jakarta stanno contribuendo alle operazioni con cinque aerei, 14 navi, decine di barche e due elicotteri.

Altre navi e aerei per le ricerche sono giunti da Singapore, la Malaysia e l’Australia. Proprio un aereo australiano ieri aveva illuso circa una possibilità di ritrovamento, avendo rinvenuti in mare alcuni oggetti. Ma il vicepresidente indonesiano, Jusuf Kalla, ha detto che gli oggetti rinvenuti in mare non provengono dall’aereo di AirAsia scomparso domenica in Indonesia. «Abbiamo verificato e le prove sono insufficienti per confermare quanto è stato ipotizzato», ha detto Kalla in una conferenza stampa all’aeroporto di Surabaya, sull’isola di Giava, dove l’aereo era decollato.

Come riportano infine le agenzie, c’è tutto il dolore e l’incredulità dei familiari: senza notizie da due giorni, stanchi e sempre più timorosi di essere logorati da un’attesa senza fine, come nel caso della misteriosa scomparsa del volo Mh370 lo scorso marzo.

Per i parenti delle 162 persone a bordo dell’aereo Air Asia Qz8501 la mancanza di informazioni sulla sorte dei propri cari sta trasformando l’iniziale angoscia e incredulità in disperazione. Con 155 indonesiani delle 162 persone a bordo, la disperazione delle famiglie è anche quella di un intero Paese.

Il percorso del volo low cost, la tratta Surabaya-Singapore, solitamente è percorsa dai molti indonesiani di classe media che lavorano nella città-stato. Ma secondo quanto comunicato dalle autorità, sull’aereo di ieri erano salite anche molte famiglie che stavano per raggiungere il luogo dove trascorrere le vacanze di capodanno. Da parte sua Air Asia sta ospitando gratuitamente i parenti in strutture alberghiere vicine all’aeroporto.