Si torna su: con un emendamento presentato in commissione al senato, i 5 Stelle proveranno a portare a 72 anni l’età di pensionamento dei magistrati È un vecchio pallino dei grillini che ci avevano già tentato invano con il milleproroghe del 2017. Era stato il governo Renzi ad abbassare l’età di pensionamento delle toghe da 75 a 70 anni, aprendo però successivamente a una serie di eccezioni per i magistrati nelle posizioni apicali che avevano suscitato le ire di Piercamillo Davigo, il giudice di Cassazione i cui suggerimenti sono tenuti in gran conto dai 5 Stelle. «Il governo vuole scegliersi i giudici», disse allora il leader della corrente Autonomia e indipendenza.

Proprio Davigo potrebbe approfittare della possibilità di chiedere di restare altri due anni al lavoro, dal momento che è stato appena eletto nel Consiglio superiore della magistratura, ma a 68 anni ha davanti a sé solo due anni di lavoro, mentre il mandato al Csm ha durata quadriennale.

L’associazione nazionale magistrati ha preso male l’iniziativa dei 5 Stelle: «È un intervento avulso da una riflessione complessiva sulla carriera e senza alcuna interlocuzione preventiva». Due le «gravi criticità» che i magistrati indicano alla maggioranza: l’aumento dell’età pensionabile «giunge a modificare un assetto che subisce periodici e contraddittori mutamenti, creando un’incertezza insostenibile» e inoltre «interferendo con la gestione dei processi e degli uffici giudiziari, determina effetti sull’indipendenza della magistratura poiché alimenta il sospetto che l’intervento normativo sia diretto a favorire, o sfavorire, di volta in volta singoli magistrati».