Il ministro dell’interno fa una figuraccia su twitter, poi svillaneggia il procuratore di Torino che glielo fa notare. La magistratura reagisce unita a difesa dell’indipendenza e del buon nome del collega, magistrato con una prestigiosa carriera alle spalle? Niente affatto, la storia ha un finale diverso da quello che avrebbe avuto qualche anno fa. La corrente di destra della magistratura si schiera con Salvini – è già accaduto ai tempi dell’inchiesta sulla nave Diciotti – la corrente centrista non si espone e cade nel vuoto la richiesta della corrente di sinistra perché l’Associazione nazionale magistrati prenda le difese del collega. Le linee opposte di Magistratura indipendente (destra) e Area (sinistra) paralizzano l’Anm e dopo una giornata tesa il presidente Minisci, esponente della centrista Unicost, decide di pubblicare come nota personale quella che aveva proposto alla giunta. È un colpo al cerchio e uno alla botte, un invito a tutti ad «abbassare i toni» rispettando «i ruoli previsti dall’ordinamento e le prerogative a ciascuno riconosciute».

La polemica coinvolge anche il Csm, dove il tentativo di aprire una pratica a tutela di Spataro appare in salita. Il consigliere di Area Cascini critica duramente il ministro dell’interno: «Se un ragazzino assume incarichi istituzionali bisogna fargli capire che deve avere un atteggiamento consono al ruolo». Finisce per questo sotto attacco da parte dei togati di Mi e Unicost e soprattutto del laico di Forza Italia Lanzi che presiede la commissione che si occupa delle pratiche a tutela. Intanto Mi definisce «quantomeno inusuale» la nota con cui Spataro ha precisato che i fermi dei nigeriani di cui si vantava Salvini su twitter erano in realtà l’esecuzione di misure cautelari disposte dalla magistratura, denunciando anche i rischi per l’operazione dalla fuga di notizie. I magistrati di destra si preoccupano invece di difendere il ministro: «Si fa fatica a pensare che i soggetti ancora non rintracciati abbiano appreso dell’operazione leggendo il tweet». Area su questo è unita – Spataro è stato a lungo dirigente della corrente dei Verdi confluita con Md nel raggruppamento di sinistra – e lamenta «l’incredibile silenzio dell’Anm» che non ha criticato Salvini per il tweet e nemmeno per il «dileggio» successivamente riservato al procuratore di Torino. Prepara un documento di fuoco. A metà dicembre il comitato direttivo dell’Anm rischia di sancire la rottura della gestione a tre (Mi, Area, Unicost, fuori solo la corrente di Davigo). Può essere questo il finale della storia.