Se tra il mondo della politica e quello dell’imprenditoria romana è esistito un legame di stampo mafioso lo stabilirà la sentenza d’appello del processo «Mondo di Mezzo – mafia capitale» prevista per oggi pomeriggio.

Alla sbarra, nell’aula bunker di Rebibbia 43 imputati tra i quali l’ex terrorista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative “rosse”, Salvatore Buzzi.

I pm romani Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini chiedono che venga riconosciuta l’esistenza di una associazione a delinquere di stampo mafioso, ipotesi questa confutata dai giudici del primo grado che nel luglio del 2017 riconobbero “solo” l’esistenza di due associazioni a delinquere “semplici” che facevano riferimento a Carminati e Buzzi.

Per il «Nero» è stata chiesta una condanna a 26 anni e mezzo e per Buzzi a 25 anni e 9 mesi. In primo grado i due furono condannati rispettivamente a 20 e a 19 anni.