L’ottava edizione del Ca’Foscari Short Film Festival (21-24 marzo) conferma l’impegno e la grande passione verso il cinema e i suoi linguaggi da parte degli studenti dell’Università Ca’Foscari di Venezia che quest’anno festeggia i centocinquanta anni dalla sua fondazione. Il festival, interamente concepito e organizzato dagli studenti dell’università, con il coordinamento del direttore artistico e organizzativo Roberta Novelli e la guida di professionisti, ha ricevuto in un video messaggio il saluto di benvenuto da parte di Roger Corman che, definendosi «uno studente novantenne», riconosce l’importanza delle scuole di cinema in grado di fornire ai giovani registi le basi per padroneggiare la macchina da presa e i suoi linguaggi. Ma ancora di più consiglia alle nuove generazioni di cineasti di saper rompere gli schemi seguendo il proprio istinto e farsi ispirare dalla propria vita attingendo dalle loro esperienze. Tra le raccomandazioni che il regista statunitense lascia ai partecipati del festival il più importante, molte volte sottovalutato, è ricordarsi che il cinema non è una esperienza individuale e che nella realizzazione di un film tutte le maestranze sono importanti: «il cinema è uno strumento collettivo. Ogni persona sul set è importante, ma anche tutti quelli che hanno lavorato prima, così come dopo le riprese».
Il cuore del festival che conferma il senso della manifestazione, è il Concorso Internazionale: vetrina privilegiata in Italia in cui vengono presentate e accolte le opere dei giovani registi provenienti dalle scuole di cinema e università più prestigiose del mondo. Il tema che è emerso in svariate sfumature e declinazioni, tra le 30 opere selezionate, è il rapporto tra madre e figlio, come rappresenta il particolare e ben costruito horror psicologico di Joséphine Darcy Hopkins: Le jour où maman est devenue un mostre. Candice, da quando i genitori hanno divorziato, vive con la madre in un tenero e stretto rapporto; ma l’assenza della figura paterna pesa sulla vita della bambina che aspetta, sognando, il padre per il giorno del suo compleanno. Un evento particolare avvia la trasformazione della madre in una figura mostruosa rompendo la serenità di Candice. La regista, utilizzando gli elementi dell’horror mette in scena i difficili equilibri madre-figlia, dove solo un atto d’amore e di abbandono totale può riportare l’equilibrio. L’amore di una madre affronta e supera ogni limite e istituzione quando si tratta di ritrovare il figlio perduto: l’impetuosità delle madri è il tema che lega i corti Eric di Hakan Sagiroglu, fotografo e filmmaker turco, in cui il regista restituisce in modo drammatico la disperazione e l’inarrestabilità della madre di Eric di fronte alla scomparsa improvvisa del figlio; e No Pases por San Bernardino di Hugo Magana, basato su una storia vera accaduta in Messico nel luglio del 2014, dove Lina cerca la verità e la responsabilità delle istituzioni per la morte del figlio. Non mancano le storie delle nuove generazioni alla scoperta di se stessi, della propria sessualità e del passaggio dall’infanzia all’età adulta. Magda, rappresentata nell’onirico stop-motion Astrale di Bérénice Motails de Narbonne, scopre la propria sessualità in un viaggio interiore e confrontarsi con i sensi di colpa legati ai valori tradizionali della società che la trasformano in un mostro. Anche Elena, protagonista del corto Elena di Ayerim Villanueva (dalla Repubblica Domenicana), è alla scoperta della propria identità sessuale, dove dovrà affrontare i dettami morali della tradizione rappresentati dallo sguardo severo della nonna onnipresente nella vita della giovane donna. La regista Lorena Maria Colmenares Molina rappresenta, nelle delicate ma nette cromature del bianco e nero, il passaggio nell’età adulta dei due fratelli Maria e Josè che affrontano in solitudine, nella loro giovanissima età, la morte e la sepoltura rituale della madre nel corto Nueve Nudos.
Il Concorso Internazionale è stato affiancato dal concorso Music Video International Competition che ha visto protagonisti, nella sua seconda edizione, i videoclip realizzati, anche qui, dagli studenti delle università e delle scuola di cinema mondiali; e dalla quinta edizione del premio Olga Brunner Levi, in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, rivolto ai giovanissimi studenti dei licei di tutto il mondo che sono stati chiamati a realizzare delle opere su una delle donne straordinarie del mondo musicale.
Il festival è stato arricchito da eventi speciali come «Fine Arts in Filmmaking», in cui sono state presentate le opere prodotto dagli studenti del Master dell’università Ca’Foscari, l’intervento di Peter Greenaway e gli incontri dedicati all’animazione con l’omaggio all’animatrice indiana Gitanjali Rao e la masterclass del disegnatore di punta della casa disneyana Robb Pratt.