Condizioni critiche ma stabili per l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela ricoverato d’urgenza in un ospedale di Pretoria durante la notte tra venerdì e sabato per un ulteriore peggioramento delle condizioni respiratorie. Madiba, questo il nome del clan famigliare dell’icona anti apartheid, è affidato alle cure dei migliori medici specialisti che stanno facendo di tutto per farlo stare meglio, recita una nota della presidenza Zuma. Dichiarazioni alle quali si sono aggiunte in tardo pomeriggio quelle del portavoce di Jacob Zuma, Mac Maharaj secondo cui il Presidente è in grado di respirare autonomamente: «E questo è un segnale positivo. Mandela è un combattente e questo aiuterà».

Secondo quanto riportato dalla South African Press Association, Mandela è giunto in ospedale dopo l’1 e 30 del mattino accompagnato dalla moglie Graça Machel, la quale ha dovuto cancellare una conferenza a Londra. Primo presidente nero eletto in libere elezioni nel 1994, Mandela si è ritirato da ogni carica politica a conclusione del suo mandato presidenziale nel 1999 dopo aver condotto pacificamente la transizione verso la democrazia seguita al regime dell’apartheid. Periodo, quest’ultimo, di segregazione ed esclusione da ogni diritto economico, politico e civile per i non bianchi sotto dominazione della minoranza bianca. Sistema politico che Mandela più di altri e in prima persona ha contribuito a rovesciare dopo aver passato circa 27 anni nella prigione di Robben Island.

Ricoverato in ospedale tre volte dal dicembre 2012 – l’ultima ad aprile scorso per un versamento pleurico che aveva fatto seriamente preoccupare leader politici locali e mondiali oltre ai comuni cittadini sudafricani – dopo l’ultima apparizione in pubblico allo stadio di Johannesburg per i mondiali di calcio 2010, era apparso recentemente nel filmato della visita nella sua abitazione dell’attuale presidente Zuma e di altri membri dell’amministrazione sudafricana.

Magro, fragile, con lo sguardo spento e la testa appoggiata a un cuscino, ma in “buona forma” secondo i membri del suo partito e partito di governo dal 1994, l’African National Congress. Così era apparso sulla tv di stato scatenando le forti critiche di chi ha visto in questo un’operazione di marketing elettorale.