A Firenze il fine settimana delle primarie del Pd è anche quello in cui gli autobus hanno ripreso a circolare regolarmente in tutta la città. Dopo due giorni di sciopero «illegittimo» e «illegale», secondo il management dell’Ataf. Con la stessa amministrazione Renzi che è entrata a gamba tesa, attraverso tweet che ben poco hanno avuto di istituzionale. E con possibili strascichi giudiziari: 612 autisti sono stati denunciati per aver scioperato venerdì, violando la precettazione disposta dal prefetto Luigi Varratta. Denunce che si aggiungono a quelle scattate nei confronti degli oltre 450 addetti dell’azienda che avevano incrociato le braccia durante le fasce di garanzia previste nel corso dello sciopero di giovedì, con l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio. Contro i loro dipendenti la dirigenza Ataf annuncia anche sanzioni amministrative e disciplinari. Eppure i lavoratori, agli occhi dell’opinione pubblica, hanno vinto questa battaglia. L’assemblea permanente ha dato l’ok, venerdì sera, a una proposta di accordo accettata poche ore prima dall’azienda. La persona giusta a cui chiedere un bilancio è Alessandro Nannini, che oltre ad essere il coordinatore della Rsu aziendale è anche un volto storico degli autoferrotranvieri fiorentini e dei Cobas.

Tornano a girare gli autobus per la città. Soddisfatto di questi due giorni di lotta?

Soddisfatto soprattutto di aver ritrovato l’unità tra i lavoratori, sbaragliando il campo e stoppando un’azienda che voleva disdire accordi e spacchettarci. La battaglia continua. Sono contento che i lavoratori siano tornati protagonisti. Ogni documento è passato dall’assemblea permanente. Io ho fatto esclusivamente da portavoce.

Cosa avete ottenuto?

L’azienda ha revocato la disdetta degli accordi integrativi e ora si apre un tavolo di trattativa. Intanto abbiamo fermato lo spacchettamento di Ataf, almeno fino alla prossima gara regionale. Siamo anche riusciti a mantenere i livelli retributivi e occupazionali. Insomma non si parla più di esuberi. Una delle poche cose negative è che abbiamo perso metà premio di risultato. Poi vedremo. Se ci ritroveremo di nuovo da capo… verso marzo si ricomincia.

Non è stata una vertenza solo cittadina: nel resto della Toscana si sono mobilitati i vostri colleghi, a partire dagli scioperi di Pisa e Livorno.

Uno dei soci di Ataf è la Cap, società pratese. Quest’ultima è stata protagonista nella nascita di Ctt Nord, che opera anche a Livorno e Pisa. Le scelte aziendali che abbiamo contrastato non riguardavano solo Firenze, ma volevano incidere sul costo del lavoro a livello regionale.

Vi accusano di avere fatto uno sciopero politico, per indebolire Renzi.

Allora saremmo rimasti in mobilitazione fino a lunedì, pensando alle primarie di domani. La verità è che il primo sciopero di questa vertenza lo abbiamo fatto il 18 ottobre, dopo aver saputo della disdetta degli accordi che era arrivata il 30 settembre. All’epoca il sindaco non aveva ancora deciso cosa fare da grande.