L’europarlamentare del M5S Marco Zanni è appena rientrato dalla Turchia dove si è recato per una missione della commissione Bilancio del parlamento europeo che lo ha portato anche in alcuni dei campi profughi in cui si trovano i rifugiati siriani.

Onorevole Zanni perché questa missione in Turchia?
Come commissione abbiamo voluto fare questa missione perché riteniamo importante la questione migranti e perché con l’ultimo stanziamento di 3 miliardi di euro la Turchia è diventata il paese non aderente all’Unione europea che riceve più soldi da Bruxelles.

Quali sono le condizioni i cui vivono i profughi?
Drammatiche. Non tanto nei campi quanto nelle città. Come commissione abbiamo visitato il campo di Omaniye, non distante dal confine siriano. Lì si trovano diecimila persone più 300 operatori di ong che le assistono. Le condizioni di vita sono a dir poco dure: famiglie di quattro, cinque persone costrette a vivere in una tenda per anni. Ne ho conosciuta una padre, madre e un bambino, che da quattro anni vivono nella stessa tenda, il figlio è nato lì. Molti di loro vivevano nella zona di Aleppo e sperano sperano, prima o poi, di poter tornare a casa.

E chi non vive nei campi?
Se possibile sta ancora peggio. Il problema grosso è che i nove decimi dei circa 2,5 milioni di rifugiati siriani vivono nei campi ma nelle città E la loro è la situazione più drammatica-

Perché?
Perché chi vive in un campo può almeno contare su un minimo di assistenza, anche sanitaria, e riceve un contributo di 85 lire turche al giorno, chi invece sceglie per motivi vari di vivere in città è senza controllo. Non abbiamo potuto verificare direttamente, ma da quanto abbiamo saputo dalle Ong sono pochi i fortunati che hanno trovato un lavoro, la stragrande maggioranza dei profughi vive nelle baraccopoli oppure affitta un appartamento dove vivono anche 25 persone.. La situazione è particolarmente drammatica per i bambini. Dei 700 mila in età scolare solo 300.000 vanno a scuola, degli altri 400.000 non si sa niente, finiscono forse a lavorare in qualche fabbrica se non peggio.

I tre miliardi dell’Ue dovrebbe essere usati dalla Turchia proprio per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati.
Su questo ho molti dubbi. La Corte dei conti europea ha già detto che c’è poca chiarezza su come Ankara ha usato i soldi già ricevuti fino a oggi. Abbiamo cercato di capire come verranno impiegati questi nuovi 3 miliardi ma dai funzionari del governo non abbiamo avuto risposte chiare, ma solo pressioni perché venga accelerato il pagamento. Temo che costruiranno nuovi campi in Siria e con la scusa manderanno l’esercito per reprimere ulteriormente i curdi. L’impressione è che sulla pelle dei rifugiati si stiano giocando partite di ben altro tipo.