Oggi la rete deciderà se il Movimento Cinque Stelle in Europa si alleerà con L’Ukip di Farage, oppure con i Verdi o con i conservatori di Cameron. Un voto importante che dovrebbe esaltare il valore delle cosultazioni online dal basso e che interessa mezzo continente. Ieri si è mobilitato anche il leader ecologista Josè Bovè: in un video messaggio ha dichiarato le tante affinità con l’M5S ed ha chiesto agli attivisti di scegliere l’alleanza con i Verdi per cambiare insieme l’Europa. Eppure alla vigilia di questa fondamentale scelta nello stesso movimento si parla di tutt’altro. Domina la querelle con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

I media che non amano Grillo ci sguazzano e ingigantiscono la vicenda, anche se quanto a scelte cadute dall’alto e divisioni interne in Italia non si salva nessuno. Ma anche la strategia comunicativa di Casaleggio e soci sembra fare di tutto per cercare l’incidente decisivo, il pretesto finale per chiudere definitivamente con Pizzarotti. E non importa se appare masochismo puro cercare di fare lo sgambetto al proprio sindaco storico il giorno dopo la conquista di nuovi prestigiosi comuni, Livorno in testa. E’ come se le tensioni interne e il controllo sul movimento avessero sempre la precedenza, anche quando ci sarebbe ben altro di cui discutere e persino da festeggiare.

Ecco cosa è successo. L’altra sera Pizzarotti è andato a Otto e mezzo, la trasmissione di Lilli Gruber su La7. E’ stato rassicurante e ha gettato acqua sul fuoco. “Non credo che sarò espulso – ha detto – la nostra amministrazione è in linea con il M5S, sono i media che cercano di montare un caso fra me e Beppe, io e lui ci siamo parlati e gli obiettivi sono più importanti dei battibecchi”. Non c’è stato neppure il tempo di cambiare canale: sul blog di Grillo è stato subito pubblicato un velenosissimo post contro Pizzarotti firmato dal consigliere comunale di Bologna, Massimo Bugani, che ha accusato il sindaco di Parma di “fare il furbo” e di strizzare l’occhio ai dissidenti e agli espulsi dal movimento. “Quando la Gruber gli ha chiesto se lui farà il leader dei fuorisciuti ha risposto che ha già altri impegni. Solo chi ama essere ambiguo non riesce ad essere chiaro. E’ roba da fare accapponare la pelle”. Il post però si è rivelato un autogol: ha scatenato una valanga di commenti che hanno preso le parti del sindaco di Parma e hanno accusato chi gestisce il blog di aver pubblicato un messaggio autolesionista per il movimento.

Pizzarotti, rincuorato dal sostegno ricevuto, ha risposto al “fuoco amico” su facebook: “Alcuni versano bile e cattiverie. Io la rivoluzione la faccio col sorriso”. Una chiara allussione ai toni sopra le righe che tanto sono stati criticati dopo la sconfitta delle europee. E ancora: “Perché si è concesso a Bugani di utilizzare il blog di Beppe Grillo per sparare su di me facendo così il gioco dei partiti? A differenza di Bugani io non sparo contro i miei compagni di avventura per creare una corrente interna. Ora finalmente abbiamo capito chi cerca di spaccare il movimento”. Da una parte i fedelissimi di Grillo accusano Pizzarotti di voler fare il leader dei dissidenti per formare una nuova forza politica, dall’altra chi sta con il sindaco ci tiene a non rompere per primo. “Vorrei sapere chi ha pubblicato quel post – si chiede il consigliere capogruppo di Parma Marco Bosi, vicinissimo a Pizzarotti – anche se un’idea me la sono fatta, non credo che Grillo ne sapesse nulla. Pizzarotti è nel movimento, altro che dissidenti, sono altri quelli che giocano a rompere tutto”.

Il rapporto con Pizzarotti – “Mister Pizza” come lo ha sbeffeggiato il permalosissimo Grillo – è sempre più compromesso. Lunedì scorso nel meetup di Parma è nata un frangia di “Amici di Beppe Grillo” decisa a contrastare in sindaco e c’è chi giura che alla Casaleggio e associati si stiano già consultando i legali per negare a Piazzarotti l’uso del simbolo del movimento con il pretesto della mancata promessa sull’inceneritore. Sarebbe l’ultimo atto di un’espulsione annunciata. La più pesante.