A Chiomonte è arrivata la «talpa», o parte di essa, la grande fresa che dovrà proseguire lo scavo del tunnel geognostico nel cantiere della Maddalena. È arrivata di notte, scortata dagli agenti.

Segretamente. Il primo a darne notizia, non senza stupore, è stato via Twitter il senatore del Movimento 5 stelle Marco Scibona.
Oggi, due deputati M5s, Ivan Della Valle e Laura Castelli, saranno in Val di Susa per una visita al cantiere: «Un’ispezione volta a verificare lo stato di avanzamento dei lavori, anche a seguito dell’arrivo della prima sezione della talpa». Ltf, società responsabile della sezione transfrontaliera della Torino-Lione, accoglierà i due parlamentari, ma ribadisce che la visita «non può ritenersi ispettiva non ricorrendo i presupposti di legge, come confermato dal presidente del Senato Grasso».

Il movimento No Tav si è ritrovato ieri nell’area dell’ex presidio di Bruzolo, incendiato da ignoti anni fa. Qui, sarà costruito «un punto di osservazione» per non essere colti impreparati quando arriveranno gli altri trasporti. Questa sera, invece, a Venaus si terrà un’assemblea popolare per discutere sul proseguimento delle modalità di protesta: «Non bloccheremo le strade che ci servono per muoverci né bloccheremo l’autostrada senza motivo. Costruiremo insieme un percorso di mobilitazione per affrontare ciò che ci interessa cioè i passaggi dei convogli che porteranno a Chiomonte i pezzi della talpa».

La grande fresa dovrebbe iniziare a lavorare in autunno, dopo l’assemblaggio dei vari pezzi.

Dall’altra parte del Piemonte, ai confini con la Liguria, dove da anni si lotta contro il Terzo valico, la linea ad alta velocità (e capacità) tra Genova e Rivalta Scrivia, continua la mobilitazione contro gli espropri, che si muove a cavallo tra le due regioni. Nonostante i fogli di via dai comuni liguri per dieci attivisti piemontesi, il movimento ha bloccato l’esecuzione di alcuni espropri nei quartieri periferici di Genova all’inizio della Val Polcevera, dove sabato – ma più in alta quota – ha organizzato una passeggiata.

Intanto, sul fronte giudiziario, il pubblico ministero genovese Cristina Camaiori ha aperto un fascicolo per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale a carico di una quarantina di persone che il 10 luglio scorso, impugnando bandiere No Tav e No Terzo Valico, hanno messo in atto un’iniziativa di protesta a Trasta.