Matteo Renzi non entra nel merito, liquida il caso con poche battute su facebook. «Berlusconi propone un condono edilizio. E capisci che mancano tre settimane alle elezioni: lui ormai è prevedibile, il condono edilizio è la proposta che spunta sempre nell’ultimo mese». Tocca al suo vice Maurizio Martina sottolineare che il Pd è contrario ai colpi di spugna: «Un errore drammatico che il Paese non può ripetere». Anche se proprio sul campo dell’abusivismo l’ultima legislatura non ha offerto sempre performance smaglianti.

La proposta dell’ex Cavaliere di «una sanatoria edilizia per i casi di abusivismo di necessità», poi corretta dal suo staff in una generica «semplificazione amministrativa» regala comunque una giornata di déjà vu alla campagna elettorale. Il presidente di Forza Italia fa appello a un pezzo del suo storico blocco di riferimento, con il rischio di aprire una falla con i suoi alleati. Per questo torna il Silvio degli inizi e rispolvera un grande classico, un cavallo di battaglia degli ’azzurri’ degli anni 90.

Anche le reazioni degli avversari ricordano le contrapposizione e i conflitti di quell’epoca. «L’idea dell’illegalità che viene giustificata, come quando si dice che chi evade le tasse è giustificato dal fatto che sono alte: tutto questo è criminale», dice l’ex magistrato Piero Grasso, leader di Liberi e uguali. «Non esiste l’abusivismo di necessità. Costruire senza licenza è illegale e criminale», rincara Rossella Muroni, vice di Grasso e fino a un mese fa presidente presidente di Legambiente. Proprio ieri i due hanno presentato a Roma il loro «piano verde» in una delle più belle aree della Capitale, il parco dell’Appia Antica: energie rinnovabili e carbon tax in base al principio che «chi inquina paga», «no alle grandi opere inutili», rigenerazione urbana e piano di investimenti pubblici per la messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture e degli edifici.

I 5 stelle attaccano l’ex Cavaliere: «Con la sua ’autocertificazione edilizia’ avranno campo libero non solo gli abusivi ma anche le mafie che distruggono economia legale, cultura e territorio», dichiara Margherita Corrado, candidata a Crotone, archeologa e referente locale del Fai, il Fondo ambiente italiano. Eppure proprio sulla questione del cosiddetto «abusivismo per necessità» i grillini in passato hanno avuto qualche ondeggiamento a scopo elettorale. Nel novembre scorso, durante la campagna per le regionali siciliane il candidato Giancarlo Cancellieri aveva tenuto a distinguere, in un’iniziativa insieme ad Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, tra «l’abusivismo che ha invaso le coste oppure insiste in zone di inedificabilità assoluta, che non è accettabile» e invece «un abusivismo di necessità perché non sono stati fatti i piani casa in questa Regione, perché l’Iacp non ha dato la casa a chi ne aveva bisogno». Concludendo: «Non toccheremo le case degli abusivi per necessità».

Concetto scivoloso. Che le associazioni ecologiste contestano alla radice: «Pensavamo che dopo l’uscita di scena del ddl Falanga (il famoso ’blocca-ruspe’ che il Pd ha provato a mandare avanti, poi finito arenato in parlamento, ndr), e lo stop alla legge regionale campana che introduceva il concetto di ’abuso di necessità’ l’idea di un nuovo condono edilizio fosse uscita di scena», attacca Dante Caserta, vicepresidente di Wwf Italia. «Legittima comportamenti illegali», «favorisce edificazioni selvagge che provocano dissesto», ed è pernicioso anche se non andrà in porto: «anche solo l’effetto annuncio dà il via, immediatamente, a nuovi sfregi del territorio». Una promessa «scellerata, gravissima e irresponsabile», anche secondo Legambiente, «Non sono bastati gli scempi, gli ecomostri che devastano il territorio, le vittime del dissesto idrogeologico alimentato anche dall’abusivismo edilizio, gli affari delle ecomafie», per il direttore generale Stefano Ciafani, la proposta berlusconiana «che dimentica le illegalità consumate fino ad oggi, giustificando l’abusivismo di necessità».