Lynn Shelton, attrice e soprattutto regista indipendente americana che aveva conquistato il pubblico del Sundance partecipando anche a lavori sul piccolo schermo, è morta venerdì scorso a soli 54 anni per una rara malattia del sistema sanguigno. Una carriera iniziata giovanissima come montatrice e proseguita poi con alcuni cortometraggi a carattere sperimentale. Il suo primo lungometraggio è del 2006, We Go Way Back – storia di un’attrice di 23 anni perseguitata da traumi giovanili, la fa notare dalla critica ma il successo che le regala la notorietà è Humpday – un mercoledì da sballo, commedia incentrata su due amici eterosessuali che decidono di girare un porno gay amatoriale, che nel 2009 viene presentato al Sundance dove vince un Premio speciale. Nonostante l’interessamento nei suoi confronti da parte di Hollywood, Shelton preferisce seguire il suo istinto e la strada indipendente con opere a basso budget. Anche se non disdegna lavori televisivi, curando la regia per alcuni episodi delle serie The Mindy Project e Fresh Off the Boat. Poco prima che la malattia peggiorasse, aveva girato quattro episodi di Little Fires Everywhere per Hulu, un adattamento del bestseller del 2017 di Celeste Ng con Reese Witherspoon e Kerry Washington.
«È molto facile avere la libertà creativa quando si realizzano film per una quantità molto piccola di denaro», aveva raccontato a Variety in un’intervista nel 2014: «Più soldi ci sono più diventa complicato perché ci sono persone coinvolte che vogliono assicurarsi che non stiano gettando i loro soldi in un grande buco».