Fratelli d’Italia è in maggioranza o all’opposizione? La domanda era stata avanzata da più gruppi alla presidente del senato Casellati, che ha investito della questione gli uffici di palazzo Madama. Ieri ai capigruppo è arrivata la risposta che la maggioranza si augurava: Fd’I è all’opposizione.

Non si tratta di un passatempo nell’attesa che vengano finalmente formate le commissioni permanenti e le camere comincino a lavorare – accadrà la prossima settimana – ma di un caso che ha appassionato le forze politiche, perché in ballo ci sono le presidenze delle commissioni di vigilanza e controllo. Commissioni che per legge – è il caso del Copasir, Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti – o per prassi – è il caso della Commissione di indirizzo e vigilanza sulla Rai – sono guidate dalle opposizioni. Fratelli d’Italia a questo punto può legittimamente ambirci.

I presidenti sono scelti a maggioranza all’interno delle commissioni e Lega e M5S potranno così scegliersi oppositori diversi dai senatori e i deputati che hanno votato no al governo Conte. Che sono solo quelli del Pd, di Forza Italia e di Leu. I gruppi di Fd’I infatti si sono astenuti. Considerandosi però opposizione. Secondo l’interpretazione autentica del capogruppo alla camera Rampelli – intervistato da Radio radicale – «la scelta dell’astensione è stata dettata solo dal desiderio di non esprimere un pregiudizio. Siamo opposizione, ma questo governo è nato grazie all’iniziativa di Giorgia Meloni che di fronte allo stallo si è detta pronta ad agevolarne la formazione». Motivazioni non precisamente di opposizione.

Del resto Conte nel suo intervento al senato ha invitato Fratelli d’Italia a saltare a bordo. Loro hanno risposto decisi: no, per il momento. Proprio Rampelli sarebbe il candidato in vantaggio per la poltrona del Copasir. Ma la partita è ancora lunga, il comitato sarà formato dopo le altre commissioni. Strapperebbe il posto al Pd, che ci punta con Guerini. Renzi ha persino anticipato la prima mossa del Copasir: convocare la ministra della difesa. Forse ha anticipato troppo.

Gli uffici del senato hanno trovato due precedenti che aprirebbero la strada a Fd’I. Il primo è un richiamo un po’ forzato, perché si riferisce non a una commissione di controllo ma al comitato per la legislazione della camera, dove alla presidenza si alternano deputati della maggioranza e dell’opposizione: è accaduto che è stato conteggiato come opposizione un deputato che si era astenuto sulla fiducia al governo in carica. Il secondo precedente invece riguarda proprio il Copasir e l’ultima legislatura: nel 2013 alla presidenza, con i voti anche del Pd, è stato eletto il senatore leghista Stucchi, che due mesi prima si era astenuto sulla fiducia al governo Letta. Ma vigeva allora il vecchio regolamento del senato, in base al quale i voti di astensione erano conteggiati come voti contrari. Adesso non è più così. Eppure Fdi è ancora opposizione, per la decisione della presidente Casellati e per la gioia della Lega. Quando serve il centrodestra si dà ancora una mano.