Quasi diecimila afghani sono stati rimpatriati dall’Europa verso il loro paese di origine nonostante l’assenza delle seppur minime condizioni di sicurezza. A denunciarlo è Amnesty internaztional che accusa i governi europei, e in particolare Germania, Olanda, Norvegia e Svezia di effettuare i respingimenti spesso senza neanche esaminare le domande di asilo. Persone che una volta riportate in Afghanistan sono state uccise oppure sono rimaste ferite in attentati o sono costrette a vivere nella costante paura di essere perseguitate a causa del loro orientamento sessuale o della loro conversione a cristianesimo. «I governi europei sbagliano quando affermano che parti dell’Afghanistan sono sicure», denuncia l’organizzazione. «Determinati ad aumentare il numero dei rimpatri, i governi europei stanno attuando una politica tanto sconsiderata quanto illegale».

Tra gli afgani rimpatriati a forza dall’Europa c’erano anche minori non accompagnati e minorenni diventati adulti quando sono arrivati nel continente europeo. «Questi rimpatri – conclude Amnesty – violano in modo clamoroso il diritto internazionale e devono essere fermati immediatamente».