Vigilia di passione per la lista l’Altra Europa per Tsipras. Domenica sera a Roma lo spoglio si seguirà da un locale di San Lorenzo, quartiere storico della sinistra romana. Ma fino all’ultimo minuto le macchine vanno avanti a tutta forza per l’ultimo miglio della campagna elettorale. Lo sforzo principale in queste ore, spiegano nel quartier generale dei garanti, è combattere contro veri o presunti sondaggi che circolano (benché non pubblicabili) che danno la lista in lotta per agganciare la soglia del 4 per cento. «Propaganda», spiegano da Firenze, il voto del 25 maggio «ce n’est qu’un debut», dice uno degli uomini-macchina della lista Massimo Torelli. Ma del dopo-voto – grande tema di dibattito a sinistra – si parlerà fra qualche ora. Intanto la lista degli endorsement di peso si allunga. Nel gruppo di testa c’è il professore Stefano Rodotà, già candidato presidente della Repubblica per i 5 stelle e Sel, con il suo voto che è «un dovere civico» verso la lista L’Altra Europa, «un’impresa difficile, ma necessaria. Da anni Bruxelles è sinonimo di richiesta di sacrifici, l’Unione è stata decostituzionalizzata, ma la ripresa della giusta strada è ancora possibile. E questa possibilità è affidata al più democratico degli strumenti, il voto, perché le persone devono tornare protagoniste, rilegittimare l’Unione con la loro fiducia e rendere tutto questo possibile con il loro voto». Poi il musicista Nicola Piovani, lo scrittore Andrea Camilleri, Rita Borsellino, il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, i vignettisti Sergio Staino e Vauro Senesi, e infine Carlin Petrini, fondatore di Slow Food ma anche del Pd. Ieri conferenza stampa di chiusura per la lista, con Barbara Spinelli, Guido Viale e Moni Ovadia: «Con Tsipras per una sola sinistra, è l’unico voto che fa vivere e non sopravvivere».